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Interrogativi 25 settembre 2006
Adesso gli interrogativi riguardano la Terra; nella sua struttura sottile che modificandosi evidenzia un tipo di vita che prima sfuggiva (alla normale percezione).
Riferirsi all’uomo guardando la Terra implica dover considerare la natura umana dal punto di vista prettamente biologico senza dover tenere conto di ciò che animandolo ne fa un essere con capacità superiore rispetto all’animale che pur s’avvale di caratteristiche similari (sempre dal punto di vista prettamente biologico). Guardare all’uomo nella sua figura psichica significa dover considerare da dove trae origine tale struttura ed il modo in cui appartiene alla Terra, visto che sulla Terra l’uomo conduce la sua esistenza. Poiché è evidente che l’uomo mentre si esprime ha un suo apparato psichico in funzione e visto che questo attiene ad una natura diversa da quella prettamente biologica, bisogna considerare a cosa è collegato tale apparato ed il modo in cui interagiscono tra di loro struttura fisica e psichica. Anche perché, se il fisico può far riferimento all’assetto psichico per trarne giovamento, indicazioni e consigli, lo psichico non ha come fine solo questo tipo di elargizione nei confronti del fisico, ma prevede, poiché ne ha i requisiti, l’aggancio cosciente con ciò che a sua volta lo anima fornendogli non soltanto il tipo di energia di cui necessita ma le coordinate entro cui impostare l’azione.
Basti pensare a questo per rendersi conto di come può essere articolata la vita a livello sottile quando non ci si limita al solo esame dell’aspetto biologico. Evidente anche che l’aspetto psichico funge da ponte, da anello di congiunzione tra la natura biologica e quella da cui trae spunto tutto l’assetto psichico, o energetico sottile se considerato interconnesso con l’apparato biologico di cui del resto è parte intrinseca fin tanto che l’opera è comune (nel senso che fisico e psichico coabitano nello stesso essere). Considerare però il corpo come ospitante lo psichico gli fa perdere valore, e lo pone in una condizione subalterna non consentendogli di potersi esprimere appieno ed evolvere per naturale propensione verso la sublimazione della materia per presa diretta di coscienza delle sue capacità.
Il corpo viene visto in modo relativo perché si sa che il suo è un processo lento, continuo ed inesorabile verso la morte; non rendendosi però conto delle sue continue trasformazioni che in fondo sono continue morti in ambito biologico. L’intera struttura è sì in vita fin tanto che non muore ma l’insieme, essendo fatto da tante parti, rispecchia una realtà collettiva che necessariamente deve tenere conto del tipo di vita che si svolge al suo interno; e che questa è fatta di continue nascite e morti non evidenti soltanto per mancanza di osservazione di tali dettagli. Lo stesso apparato psichico tiene conto di ciò in maniera molto superficiale, perché dando per scontata la morte fisica (col disfacimento consequenziale del corpo), non si sofferma abbastanza sulle particolarità del corpo stesso che potrebbero reagire in modo diverso se adeguatamente informate di ciò che non sanno essere loro possibilità latenti in attesa di sviluppo. Seguendo gli opportuni schemi, e cioè lo psichico riceve e dà, si può invece riuscire ad illuminare la vita biologica al punto da renderla in linea con i grandi cambiamenti che riguardano la Terra coinvolta in un assestamento planetario controllato direttamente dal Sole.
È una questione di rapporti ma il principio è simile. Il Sole prende e dà, con capacità, perché tale è il suo stato. Lo psichico, non essendo ancora sole, riesce ad esprimersi per quel che può; e cioè secondo una coscienza incentrata sul fisico che vede come sua dimora se si interroga sull’aldilà; o nemmeno questo se crede che la morte metta per sempre fine alla sua vita.
E a proposito di capacità, consapevolezza e rapporti, è altresì evidente che, se la Terra oltre ad avere vita biologica si esprime anche psichicamente (siccome la Terra è un insieme le cui parti sono tutti i suoi componenti, uomo compreso), l’assetto psichico dell’uomo non è altro che una piccolissima inezia dell’apparato sottile (energetico sottile) della Terra nel suo essere collegata con il Sole da cui trae spunti e nutrimento. E (sempre per un fatto di rapporti) se l’uomo psichico non sa di essere parte attiva di un insieme che opera per costruire qualcosa di importante, non concepisce nemmeno di potersi/doversi rivolgere “altrove” per attingere ciò che gli offre la possibilità di dare luce al suo corpo, all’uomo biologico, per uniformarlo ad un processo di transizione in corso di esecuzione per meglio definire la vita in tante sue capacità.
Ovvio che se la Terra cambia, anche l’uomo deve farlo nel giusto rapporto di condizione ed equanimità; più si innalza nel profondo e meno sono le differenze perché è l’insieme che, esprimendosi con coscienza di sé, fa sì che tutto sia in linea con coscienza e capacità.
La capacità dell’uomo non è ancora evidente nell’uomo ma, poiché quello che sta investendo la Terra e la di lei realtà è un processo armonico, anche l’uomo psichico (se se ne rende conto) deve coinvolgere in modo armonico ogni parte di sé; facendo rientrare timori e paure insite nel suo essere perchè certo che, agganciandosi alla Terra, alla madre Terra che si trasforma, diventa in grado di superare qualunque necessità; smettendo di condizionare l’apparato biologico che risentendo della trasmissione, delle paure quindi, non può che reagire in un modo: creare scompensi alle sue funzionalità.
C’è però un aspetto da considerare. Cambiando l’apparato psichico della Terra (che solo ripulendosi del grossolano può meglio concepire luce e divinità), vengono meno i riferimenti psichici (quindi l’energia di sostentamento) a chi, (essere psichico) proprio qui trovava utili riferimenti per esprimere anche la sua mancanza di capacità. Ciò vuol dire dovere affrontare la paura per vincere la paura; per rendersi conto che la sua faccia nascosta dà solo serenità.
Tutto questo alla luce di un processo di innalzamento della materia ad un più alto grado di capacità; così che il corpo fisico possa essere in linea con l’uomo nuovo che, emergendo come struttura nella nuova realtà, deve avere un fisico idoneo alle sue necessità; in linea con ciò che si va a compiere nella nuova realtà.
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