Adesso gli interrogativi riguardano
la Terra; nella sua struttura sottile che
modificandosi evidenzia un tipo di vita che prima
sfuggiva (alla normale percezione).
Riferirsi all’uomo guardando la Terra
implica dover considerare la natura umana dal punto
di vista prettamente biologico senza dover tenere
conto di ciò che animandolo ne fa un essere con
capacità superiore rispetto all’animale che pur
s’avvale di caratteristiche similari (sempre dal
punto di vista prettamente biologico). Guardare
all’uomo nella sua figura psichica significa dover
considerare da dove trae origine tale struttura ed
il modo in cui appartiene alla Terra, visto che
sulla Terra l’uomo conduce la sua esistenza. Poiché
è evidente che l’uomo mentre si esprime ha un suo
apparato psichico in funzione e visto che questo
attiene ad una natura diversa da quella prettamente
biologica, bisogna considerare a cosa è collegato
tale apparato ed il modo in cui interagiscono tra di
loro struttura fisica e psichica. Anche perché, se
il fisico può far riferimento all’assetto psichico
per trarne giovamento, indicazioni e consigli, lo
psichico non ha come fine solo questo tipo di
elargizione nei confronti del fisico, ma prevede,
poiché ne ha i requisiti, l’aggancio cosciente con
ciò che a sua volta lo anima fornendogli non
soltanto il tipo di energia di cui necessita ma le
coordinate entro cui impostare l’azione.
Basti pensare a questo per rendersi
conto di come può essere articolata la vita a
livello sottile quando non ci si limita al solo
esame dell’aspetto biologico.
Evidente anche che l’aspetto psichico
funge da ponte, da anello di congiunzione tra la
natura biologica e quella da cui trae spunto tutto
l’assetto psichico, o energetico sottile se
considerato interconnesso con l’apparato biologico
di cui del resto è parte intrinseca fin tanto che
l’opera è comune (nel senso che fisico e psichico
coabitano nello stesso essere).
Considerare però il corpo come
ospitante lo psichico gli fa perdere valore, e lo
pone in una condizione subalterna non consentendogli
di potersi esprimere appieno ed evolvere per
naturale propensione verso la sublimazione della
materia per presa diretta di coscienza delle sue
capacità.
Il corpo viene visto in modo relativo
perché si sa che il suo è un processo lento,
continuo ed inesorabile verso la morte; non
rendendosi però conto delle sue continue
trasformazioni che in fondo sono continue morti in
ambito biologico. L’intera struttura è sì in vita
fin tanto che non muore ma l’insieme, essendo fatto
da tante parti, rispecchia una realtà collettiva che
necessariamente deve tenere conto del tipo di vita
che si svolge al suo interno; e che questa è fatta
di continue nascite e morti non evidenti soltanto
per mancanza di osservazione di tali dettagli.
Lo stesso apparato psichico tiene conto
di ciò in maniera molto superficiale, perché dando
per scontata la morte fisica (col disfacimento
consequenziale del corpo), non si sofferma
abbastanza sulle particolarità del corpo stesso che
potrebbero reagire in modo diverso se adeguatamente
informate di ciò che non sanno essere loro
possibilità latenti in attesa di sviluppo.
Seguendo gli opportuni schemi, e cioè
lo psichico riceve e dà, si può invece riuscire ad
illuminare la vita biologica al punto da renderla in
linea con i grandi cambiamenti che riguardano la
Terra coinvolta in un assestamento planetario
controllato direttamente dal Sole.
È una questione di rapporti ma il
principio è simile.
Il Sole prende e dà, con capacità,
perché tale è il suo stato.
Lo psichico, non essendo ancora sole,
riesce ad esprimersi per quel che può; e cioè
secondo una coscienza incentrata sul fisico che vede
come sua dimora se si interroga sull’aldilà; o
nemmeno questo se crede che la morte metta per
sempre fine alla sua vita.
E a proposito di capacità,
consapevolezza e rapporti, è altresì evidente che,
se la Terra oltre ad avere vita biologica si esprime
anche psichicamente (siccome la Terra è un insieme
le cui parti sono tutti i suoi componenti, uomo
compreso), l’assetto psichico dell’uomo non è altro
che una piccolissima inezia dell’apparato sottile
(energetico sottile) della Terra nel suo essere
collegata con il Sole da cui trae spunti e
nutrimento. E (sempre per un fatto di rapporti) se
l’uomo psichico non sa di essere parte attiva di un
insieme che opera per costruire qualcosa di
importante, non concepisce nemmeno di
potersi/doversi rivolgere “altrove” per attingere
ciò che gli offre la possibilità di dare luce al suo
corpo, all’uomo biologico, per uniformarlo ad un
processo di transizione in corso di esecuzione per
meglio definire la vita in tante sue capacità.
Ovvio che se la Terra cambia, anche
l’uomo deve farlo nel giusto rapporto di condizione
ed equanimità; più si innalza nel profondo e meno
sono le differenze perché è l’insieme che,
esprimendosi con coscienza di sé, fa sì che tutto
sia in linea con coscienza e capacità.
La capacità dell’uomo non è ancora
evidente nell’uomo ma, poiché quello che sta
investendo la Terra e la di lei realtà è un processo
armonico, anche l’uomo psichico (se se ne rende
conto) deve coinvolgere in modo armonico ogni parte
di sé; facendo rientrare timori e paure insite nel
suo essere perchè certo che, agganciandosi alla
Terra, alla madre Terra che si trasforma, diventa
in grado di superare qualunque necessità; smettendo
di condizionare l’apparato biologico che risentendo
della trasmissione, delle paure quindi, non può che
reagire in un modo: creare scompensi alle sue
funzionalità.
C’è però un aspetto da considerare.
Cambiando l’apparato psichico della
Terra (che solo ripulendosi del grossolano può
meglio concepire luce e divinità), vengono meno i
riferimenti psichici (quindi l’energia di
sostentamento) a chi, (essere psichico) proprio qui
trovava utili riferimenti per esprimere anche la sua
mancanza di capacità.
Ciò vuol dire dovere affrontare la
paura per vincere la paura; per rendersi conto che
la sua faccia nascosta dà solo serenità.
Tutto questo alla luce di un processo
di innalzamento della materia ad un più alto grado
di capacità; così che il corpo fisico possa essere
in linea con l’uomo nuovo che, emergendo come
struttura nella nuova realtà, deve avere un fisico
idoneo alle sue necessità; in linea con ciò che si
va a compiere nella nuova realtà. |