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Vivi oltre la morte

16 marzo 2004

 

Distinguere bene tra realtà psichica ed universo mentale è di fondamentale importanza. La prima ha struttura fisica, il secondo è essenza animica. La prima appartiene alla Terra, l’altro, se vogliamo, la contiene.

Tutto ciò che la Terra sviluppa sul piano fisico, energetico e psichico è funzionale alla Terra ma non sostanziale nell’universo mentale. Serve cioè alla Terra per maturare giusta esperienza in un ambito dove la fisicità è parametro di vita che deve rendersi conto dell’oltre; dell’ultrasottile che gradualmente immette nell’universo mentale. Dentro di sé.

Concepire che l’universo mentale è dentro di sé immette nella realtà animica, oltre la fisicità pur senza perderla; e nella condizione di abitare un mondo che ad oggi è regno sovrannaturale per l’uomo.

Sovrannaturale perché, vivo oltre la morte, l’uomo è proiettato con coscienza verso una realtà ancora più sottile rispetto a quella di chi è ormai esente da fisicità poiché “morto” ma continua a vedere, come riferimento, la realtà fisica che ha abbandonato.

Come dire che l’uomo può addirittura “andare” da vivo oltre la morte ed il regno che sul dopo morte fonda la sua esistenza, se concepisce da vivo che tutto è già dentro di sé e che bisogna solo entrare. Entrare a far parte di una fisicità interiore dove la necessità a manifestarsi è molto remota ed il volerlo fare implica datività nei confronti di chi, per essere, abbisogna di “qualcuno” che lo istruisca in coscienza e capacità.

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