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Vigilità 27 settembre 2002
Consapevolezza è essere presente nel proprio momento aprendosi di fatto all’assoluto.
Consapevolezza è capire che solo la vigilità continua e costante apre al proprio sé.
Consapevolezza è praticare lo sforzo per stabilire un contatto così continuativo da sfociare in stato di essere. Per generare uno stato d’essere.
Consapevolezza è vigilità che non permette alla mente di proporsi come alternativa al sé imponendo pensieri che, facendo parte dello inconscio, sviano la vigilità, prendono il sopravvento e, da energia astratta, divengono protagonisti perché proiettati nella propria realtà.
La meditazione porta oltre la mente, la vigilità blocca la mente e la pone nella sua vera condizione.
La meditazione è la fonte da cui attingere, la vigilità è la presenza dello stato d’essere.
La vigilità è essere centrati in se stessi. È un aiuto incredibile per lo stato meditativo. In effetti vigilità è già meditazione, ma senza estraniarsi dal mondo. |
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