F M O O |
||
Transitare 8 luglio 2004 Accertare
la vita ed esprimerla negli alti valori che cela a chi, ignaro, si
barcamena appena tra sopravvivenza e paura della morte, appare ad oggi
impensabile; come se sulla Terra l’uomo fosse destinato ancora ad
interpretare ruoli secondari legati unicamente al ciclo della fisicità. Accertare
la vita è coglierla per ciò che esprime, senza limitarne il senso a ciò
che si crede possa essere perché così si è stati abituati a percepire. Il
senso della vita appare tanto più chiaro quanto più vengono meno le
certezze che sembrano scandire l’esistenza. Innalzare
l’uomo al suo splendore è una mira cui non si può rinunciare. Anche
perché la condizione umana non esprime né rispecchia ciò che
effettivamente l’uomo è. L’uomo
non si conosce perché pensa di appartenere unicamente alla Terra; e si
comporta come un animale progredito che ha preso coscienza di un suo stato
superiore (rispetto alla bestia), che lo pone a diretto contatto con
qualcosa a lui superiore definibile divinità. Tra
uomo e divinità si apre un dialogo tendente ad unificare la parte umana
con una pseudospirituale riposta in qualche zona dell’uomo stesso ma di
difficile accesso; anche perché non se ne conosce l'esatta collocazione,
né cosa effettivamente rappresenti. A questo bisogna aggiungere la separazione che si genera tra l'uomo e chi muore e la separazione con realtà interiori accessibili solo durante il sonno. Realtà
interiori e non propriamente fisiche perché il corpo dell’uomo si è
strutturato solo per soddisfare bisogni fisici (relativi ad una coscienza
di sopravvivenza – retaggio dell’animale), tralasciando così di
approfondire sue caratteristiche essenziali che (ben per questo e quindi
poiché non presenti nella fisicità) costringono il corpo a dormire
quando l’uomo è attivo in altre dimensioni dalla diversa fisicità. La
realtà della luce appare come qualcosa di incredibilmente lontano ed
aleatorio solo perché l’uomo ignora la sua completa ed esatta struttura
e si identifica unicamente nella sua parte fisica. Infatti,
quando c’è chi forza questo stato e s’addentra oltre il cosiddetto
limite umano, compare una realtà diversa che compenetra e permea quella
umana e razionalmente fisica. In
questa nuova era è indispensabile che l’uomo prenda coscienza e
possesso dell’intera sua gamma vibrazionale, così da essere in linea
con ciò che la Terra va ad esprimere, e nel sistema solare e nella
galassia. La
separazione che occludeva l’accesso alla dimensione eterea può essere
rimossa perché viene meno un blocco energetico a livello sensibile. La
sensibilità umana può avere libero accesso dove prima non poteva portare
la sua indagine perché la proiezione di una certa realtà (quella fisica)
impediva (energeticamente) che lo sguardo potesse penetrare una cortina
riservata alla coscienza “distaccata” dalla fisicità. In
parole povere il corpo, strumento indispensabile per essere presenti nella
manifestazione terrena, era d’impedimento nei confronti di una realtà
più profonda (e perlomeno e sicuramente diversa) e pertanto doveva essere
disattivato (come sensibilità in unione con la coscienza e quindi come
stato di vigilità) per consentire alla coscienza stessa di espandersi e
proiettarsi in reami in cui la fisicità assume valori ed attributi
diversi da quella terrena e terrestre. L’influsso
energetico che sempre più sta avvolgendo la Terra la condiziona, nella
sua struttura più sottile, ad interagire in maniera nuova con il Sole così
da percepirne la coscienza sottile, quella in linea con il Sole centrale
cui tutta la galassia fa capo. Quest’aspetto
determina una condizione di apertura energetica nel senso che è possibile
“transitare” attraverso la coscienza solare per accedere ad un cielo
fisico interiore dove la fisicità è di ordine e grado completamente
diversa rispetto a quanto l’uomo conosce e sperimenta come fisicità. Si
apre una porta attraverso la quale è possibile l’accesso in modo vigile
a quelle parti sottili prima precluse perché facenti parte di una
struttura energetica non conosciuta, non vissuta e non indagata per
mancanza di coscienza e quindi di possibilità. In
effetti si prepara, per l’uomo, un terreno idoneo nel quale può
esprimere un suo più profondo stato d’essere che lo pone in contatto
con quelle parti di sé inesplorate, ma interconnesse con una spazialità
che va oltre la Terra ed il sistema solare. Riuscire
a passare consente di raggiungere una profondità diversa dell’universo.
Si
ha visione di un universo diverso e si va a far parte di una comunità in
linea con ciò che la vita esprime in maniera completa, senza dover temere
morte e riequilibri karmici. Si
diventa, in modo cosciente e contemporaneo, ciò che si è in maniera
inconsapevole quando si ha necessità di sperimentare sui piani fisici
interconnessi con i mondi sottili dei quali però non si ha percezione e
sensibilità. Si
accerta la vita in modo completo perché si comprende il vero senso della
materia e della spiritualità. |
|