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Svegliati 30 giugno 2004 Svegliati
uomo, svegliati. Svegliati
oltre la morte dove la vita è. Dove la vita non ha l’assillo di dover
finire per comprendere che invece non si muore. Che si è sempre ed ancora
a prescindere dall’involucro, il corpo, che sembra determinarne il
flusso e la consistenza stessa. L’esatto
momento in cui questo diventa realtà segna l’ingresso in un nuovo
mondo, fatto di certezze perché consapevoli di un aspetto sostanziale
della vita stessa: l’immortalità. Forse
su questo aspetto non si riflette abbastanza. E forse perché sfugge alla
portata della propria consapevolezza. In
effetti consapevole che non si muore è soltanto chi non muore. E per
scoprirlo bisogna oltrepassare la morte. Barriera invisibile ed al
contempo limite insuperabile per chi energeticamente sta agendo nelle
dimensioni inferiori dello spazio dove il tempo regna e detta legge. Morte
e tempo esprimono un’unione di sintesi dove il prodotto è l’uomo
inconsapevole portatore di un’essenza chiamata vita. Vita non soggetta a
perimento alcuno; e che può essere vissuta in modo diverso rispetto a chi
aspetta la fine quasi a liberazione dalle tribolazioni terrene, o rispetto
a chi pensa che dopo la morte più nulla esista. O rispetto a chi,
tutt’al più, spera che qualcosa possa ancora esserci; oltre il corpo,
le credenze e gli schemi mentali che non fanno prendere in considerazione
ciò che, oltre la fisicità, potrebbe anche perdurare ed essere. Oltre
la fisicità è tema che bisogna affrontare e limite da superare per,
svegliandosi, capire che la vita non è solo quella piccolissima parte che
si interpreta sulla Terra come ed in quanto uomini. Vita è qualcosa di
meraviglioso che abbraccia un insieme così grande da essere
indescrivibile se non si sperimenta e vive direttamente. Oltre
le emozioni e l’instabilità dei sentimenti, oltre lo spazio tempo che
sembra determinare gli eventi che condizionano l’uomo al suo solo stato
fisico, oltre la fisicità e l’apparente ineluttabile morte che
scandisce il tempo entro cui è possibile agire, oltre le aspettative
religiose e fideistiche, oltre ogni filosofia inneggiante all’assoluto,
oltre il raziocinio della mente umana che spazia nel mare della sua
fantasia, oltre l’immagine, il suono e la percezione, oltre l’infinito
ipotetico ed in nulla teorico c’è l’immortalità dell’Essere. Ciò
che si è oltre la forma e l’energia. Perché anche l’energia, anche
una coscienza energetica, è pur sempre una limitazione all’Essere. Limitazione
che non ha più motivo di essere perché è la vita stessa che costringe a
svegliarsi dove il Sole brilla sempre perché non c’è più bisogno di
dormire. |
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