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Sulla Terra 18 ottobre 2994
Difficilmente
si può prescindere dall’umano quando si è sulla Terra, però non è mai
utile interferire nelle faccende degli uomini; anche perché bisogna lasciar
loro la possibilità dell’errore recuperabile da soli. Per
questo chi viene sulla Terra a svolgere un compito ben preciso ha
l’obbligo di provvedere a se stesso sia sul piano fisico, sia sul piano
eterico (che deve bypassare per
essere in linea coi principi per i quali ha deciso di compiere il viaggio). Quando
si parla di coscienza umana, ci si riferisce ad una struttura che soggiace a
leggi fisiche ed aspira alla libertà. Libertà che vede riflessa dal piano
eterico il quale sembra essere la legittima dimora per il dopo morte. La
morte infatti rappresenta la bestia nera della la coscienza, ed infatti
tenta di esorcizzarla costruendosi un mondo (l’eterico) nel quale poter
risiedere una volta ultimata l’esistenza terrena. Di
fatto il piano eterico è una scissione del piano umano che in sé dovrebbe
avere i requisiti del fisico e dell’eterico conglobati in un’unica
coscienza capace di muoversi a suo piacere per attuare il compito per il
quale ha deciso di essere presente sulla Terra. Questa
scissione è una conseguenza che dipende dal non ricordo di chi si è. Cosa
questa che genera proprio il piano eterico. La
mancanza di coscienza di essere in grado di dominare sulla materia
(attraverso ciò che dà l’input alla materia) fa sì che si generi un
piano, l’eterico per l'appunto, nel quale risiede tutto ciò che il
pensiero creatore genera e che per questo prende “forma”. La
forma eterica non è una forma fisica. La somiglianza che le si attribuisce
dipende dalla paura di scoprire che esistono forme di vita diverse dotate di
intelligenza e capacità commisurate alla coscienza che le governa e
funzionali a ciò che tale coscienza concepisce dell’anima. Sulla
Terra l’anima è soltanto una proiezione di qualcosa che esula dal
pensiero comune dell’uomo il quale, anche se riesce ad ipotizzarla
immortale, non ne comprende appieno il significato. La
compassione che contraddistingue l’anima è datività funzionale all’
insegnamento. Amore questo che indirizza verso la conoscenza di chi si è; e
per conseguenza verso l’essere che si è. Essere che si raggiunge
attraverso la identificazione con l’anima stessa. Possedere
delle capacità e non saperlo limita le capacità stesse, e le ripone su un
piano inconscio per la coscienza vigile, ma sempre interconnesso con
l’agente unico che le detiene e che è l’uomo. Solo
che, in questo modo, l’uomo si sdoppia. Una parte sulla Terra (nella carne
e quindi adeguata alle regole che la fisicità impone) l’altra
nell’eterico (non percepita dalla fisicità solo perché non sa nemmeno
che ciò è possibile). Ed anzi è naturale; legittimo e connaturato
all’essere che incarna un ruolo ben preciso con funzioni e funzionalità
che devono dare indicazioni alla materia (intesa come energia dalla limitata
consapevolezza) affinché prenda coscienza di sue capacità recondite (per
lei occulte) spiritualizzando di fatto se stessa. Fornendo così la giusta
consapevolezza di esser ed esistere a chi non ha ancora la capacità di
considerare se stesso associato ad una profondità che, più la intravede e
concepisce, più ne diventa fautore e responsabile. La
responsabilità deriva (ma dipende anche) da ciò che si ha da offrire agli
altri intesi come parte di se da curare ed assistere per far sì che,
riconoscendosi, concepisca di essere la totalità che (ancora) nemmeno
intravede. Cosa
questa che riguarda l’uomo e le sue cellule, i suoi atomi e
quell’energia definita spazio vuoto che di fatto lo separa come coscienza
tracciando limiti energetici non superabili per mancanza di comprensione e,
quindi, di capacità. Cosa
questa che riguarda la Terra per gli stessi motivi dei quali uno è proprio
l’uomo non inserito appieno nell’ambiente (dovendo però considerare
come ambiente la Terra sia sul piano fisico sia sul piano eterico). Cosa
questa da appurare e superare da parte dell’uomo (visto che la Terra lo
sta già facendo) per entrare a far parte di un piano energetico verso il
quale è indirizzato e da sempre preposto. Cosa
questa che consente agli uomini di essere agenti della spiritualità per
spiritualizzare futuri nuovi mondi.
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