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Presenze diverse 15 aprile 2004 All’incirca
un terzo della popolazione mondiale non esclude la possibilità di altre
forme di vita nell’universo. Veramente
pochi sono però quelli che possono affermarlo con certezza. Ammettere
la possibilità equivale a non escludere, certezza è tutt’altra cosa. Certo
è chi, senza ricorrere ad atti di fede, può ben dire: è così; io l’
ho sperimentato; l’ ho visto; l’ ho vissuto; ho toccato con mano. A
questo punto però è d’obbligo una domanda: come si fa a sperimentare
direttamente una presenza extraterrestre? E
con delle precisazioni: con quali mezzi; con quali strumenti? Per
arrivare così al nocciolo della questione. La
presenza sulla Terra di esseri (invisibili perché non percepibili dalla
capacità umana sensibile solo a determinate frequenze) alieni (poiché
appartenenti a sistemi diversi rispetto a quello fisico e terrestre) può
diventare realtà solo se verificata e certificata. E non soltanto a
livello di coscienza. La
constatazione della realtà rende la realtà evidente a livello sensibile.
Apporta nella coscienza la capacità di riconoscere sempre qualcosa che
ormai è stato decodificato e che pertanto appartiene. Per
far sì che una presenza extraterrestre appartenga deve essere ben
individuata a livello sensibile. Occorre cioè che la propria sensibilità
abbia la capacità di percepire e riconoscere ciò che, anche se non visto
da altri, è una presenza reale, dinamica e con la quale si intrattengono
rapporti a vario titolo. In
questo modo si materializza, e diventa visibile, ciò che la coscienza
concepisce e la mente accetta perché conosce i codici che le permettono
tale identificazione. La
materializzazione diventa non più un’aspirazione ma un riferimento. Una
strada percorribile che permette di manifestarsi in altri livelli di
coscienza come presenza anche “fisica”. E
si va veramente al dunque. Si arriva a toccare con mano l’energia, a
sapere essere energia, ed al rapporto che si può instaurare con presenze
aliene già operanti sulla Terra col preciso scopo di favorire la terza
dimensione in modo tangibile e non soltanto a livello di consigli ed
indicazioni. Questo
aspetto, che all’inizio può risultare scabroso e difficile da digerire,
va valutato attentamente e con la massima disponibilità perché, se ci si
ancora dietro la paura se vogliamo innata nei confronti dell’ignoto, non
può avvenire nessun contatto in quanto la coscienza lo rifiuta in modo
automatico. Non è ancora preparata e predisposta a reggerne la portata
supportando tale presenza attraverso la sua disponibilità energetica a
livello di materia (livello fisico e molecolare). Andando
a ridosso di tempi nuovi, è indispensabile sempre di più entrare nel
merito della quinta dimensione dovendo inglobare in sé la quarta che è
già un livello energetico diverso perché più sottile, e pertanto
invisibile a chi è in terza dimensione. Ma
inglobare la quarta dimensione significa stabilire contatti con presenze
che sono oltre la sensibilità fisica. Significa aprire la via che
congiunge vivi e morti, visto che (non avendo prove) il trapassato viene
considerato morto e basta. Significa anche acquisire la necessaria capacità
a relazionarsi con quelle presenze extraterrestri che già operano sulla
Terra, così da ricevere informazioni ed aiuti per meglio procedere nella
giusta direzione. L’estrema cautela con cui si affronta questo argomento e l’evidente incredulità che lo circonda sono direttamente proporzionali. Anche
perché non tutti sono pronti, e quei pochi che si addentrano su questa
via devono prendere gradualmente confidenza con le manifestazioni che la
loro coscienza è in grado di accettare e supportare. Ben
per questo non si può correre il rischio d’approcci spinti se lo stato
d’animo non lo permette ancora; anche perché si potrebbe creare un
blocco poi difficile da rimuovere. Del
resto un conto è incontrare una presenza eterica, cosa diversa una
presenza extraterrestre con quel che ne consegue. Paradossalmente
fa meno paura (ed incute meno timore) il trapassato (perché si sa che non
ha consistenza fisica) che non l’extraterrestre che va e viene tra i
mondi. E che non offre certezze; perché non esiste ancora una comprovata
fiducia nei suoi riguardi. Quest’aspetto
va costruito pazientemente per far sì che il futuro a venire presenti
poche incognite in chi, sul cammino, è in grado di ricevere informazioni
ed anche insegnamenti utili allo scopo da realizzare. Ci
sono scopi comuni che vanno pianificati per approntare una linea da
seguire che dia risultati immediati, e possa servire da traccia per chi si
troverà sulla scia. Ci sono poi aspetti che proiettano già in dimensioni
particolari della esistenza che vanno prima considerati e poi affrontati
avendo a fianco guide esperte ed istruttori che dal fisico permettono
l’accesso dove la vita è tutt’altra cosa riguardo ai parametri
conosciuti. Questi
istruttori si manifestano solo a chi è preposto a compiti particolari;
compiti di avanguardia rispetto alla “normale” transizione che avverrà
permettendo l’accesso in quinta dimensione Ecco
che allora occorre valutare bene se stessi e se si è veramente pronti ad
affrontare il nuovo con la dovuta serenità. Indubbiamente prendendo
graduale confidenza con l’invisibile e con gli istruttori adatti che
accompagneranno passo dopo passo nel cammino conducendo letteralmente per
mano. Per
l’uomo è arrivato il momento di osare; per penetrare, aiutato, in
dimensioni dove l’aldilà, in confronto, è ben minima cosa. Ma
bisogna volerlo fare essendo liberi nella scelta. |
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