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Perché? 5 novembre 2003
Perché
la Vª dimensione rappresenta l’apice della trasformazione umana prima
della disgregazione molecolare. Prima che le cellule perdano significato
per di conseguenza essere energia di luce cosciente di sé. La
spiritualizzazione della materia passa attraverso processi di crescita
formativi della coscienza in funzione del ruolo che assume, ed oggi la
carne può assumere un ruolo di prim’ordine perché può essere in grado
di sopperire a se stessa. In
questo processo ascensionale si concretizza e determina la consapevolezza
della materia d’essere energia; e per conseguenza della carne che può
concepire un suo più altro ruolo diventando compartecipe di un
cambiamento che non sente imposto ma proprio. L’ascensione
non riguarda solo l’uomo ma la Terra. Pertanto riguarda la capacità di
aderire in coscienza da parte di chi, nel suo livello e nel suo stato,
sente vera questa trasformazione; la sente viva nell’aria ed in ciò che
respira. E ogni cosa respira, a suo modo respira. La
spiritualizzazione non si ferma a ciò che l’uomo comprende perché
oltre non è possibile; è soltanto non ancora concepibile. Ma del resto
se non c’è trasformazione nemmeno può esserci conoscenza superiore. La conoscenza è funzionale alla coscienza perché ne consente capacità di sviluppo, ma non può esserci conoscenza se non c’è coscienza; se manca la coscienza adeguata a recepire per poi supportare. Recepire da un mondo che aspetta che il passaggio avvenga. La
Vª dimensione esiste già.
Non sono l’uomo e la Terra a determinarla; ne vanno solo a fare parte se
ne hanno capacità, e quindi coscienza. Se
non si può sviluppare ciò che non è possibile, è possibile cogliere
quel che dopo si può sviluppare; perché diventa capacità, diventa
coscienza proprio attraverso l’uso che si fa della conoscenza acquisita. Acquisire coscienza di Vª dimensione ne suppone la conoscenza. Conoscenza relativa se ci si limita a sapere che esiste già e che vi si è proiettati; più specifica se si va nei dettagli. O per lo meno nella forma. E
la forma riguarda anche la carne e la materia tutta. Ci
sono dettagli molto importante da conoscere ed approfondire, perché in
funzione di questi si va poi a determinare un modo di essere ed agire.
Questa conoscenza e l’approfondimento vanno realizzati prima perché se
mancano non si entra in Vª dimensione. Non ci si può essere quando
mancano le basi che ne permettono la permanenza. Sapere
che la Vª dimensione esiste è importante; sapere che vi si è proiettati
è importante; riuscire ad entrarvi è importante; attuare la
permanenza in tale condizione è invece indispensabile perché,
se manca, il processo non è completo. E la permanenza riguarda la carne,
la spiritualizzazione della materia. Ognuno
per sé deve trarre l’opportuno insegnamento e porsi nella condizione di
interagire con quelle parti di sé che più gli sono necessarie per
svolgere compiti e missioni. Con quelle parti di sé che, opportunamente
consultate, danno sostegno e appoggio perché sanno cosa fare dove per
l’uomo è impossibile agire. Con quelle parti di sé che, una volta
“connesse”, diventano tutt’uno con se stessi e veri strumenti nella
vita pratica perché sovrintendono in modo idoneo a quelli che sono
ordini, bisogni o semplicemente intime necessità. Per
consultare la voce dell’anima occorre un’anima da sentire; occorre
saper sentire l’anima; occorre saperla viva dentro di sé. Per cogliere
invece le proprie parti sottili basta solo volerlo. Basta dialogare con le
stesse per convenire cosa fare; fino a raggiungere quella sincronicità
che si può anche definire fusione energetica cosciente tra fisico ed
eterico. Stabilire
l’approccio è il primo passo, il più importante, perché poi tutto è
più semplice di quel che si crede. Spesso ci si fascia veramente la testa
prima di rompersela, o si gira con gli occhi bendati volontariamente nella
speranza però di non incontrare ostacoli. Del
resto anche l’approccio se volgiamo è semplice anche se può risultare
strano; perché non lo si è mai fatto prima in quanto non considerato
nelle proprie possibilità. Perché mai ci si è posti a dialogare con
quelle parti di sé che, invisibili agli organi fisici, non potevano
nemmeno essere considerate. Ecco
che allora una cosa molto semplice, la coscienza d’essere già corpo
energetico e corpo eterico, non esiste per mancanza di informazioni. Del
resto, se l’attivazione del corpo eterico non avviene volontariamente e
con coscienza, non si attua quella fusione che attualmente manca e separa
l’uomo da una parte di se stesso. |
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