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Parole o fatti

7 luglio 2003

 

La differenza tra parole e fatti è lo stato d’essere che subentra in chi diventa parte attiva di un progetto.

Il cambiamento è fatto di singoli passaggi, ognuno dei quali però produce un significativo stadio fino a diventare l’essere capace di interpretare il ruolo che si è prefissato di esprimere. Fino a riconoscersi come matrice della propria incarnazione per ottemperare ad un ben preciso scopo.

Lo scopo della vita terrena è quello di vivere da uomini, ma sapendo di dovere usare la propria coscienza per conseguire un passaggio fondamentale portandosi a diretto contatto con lo spirito del mondo.

Questo passaggio è l’acquisizione dell’anima, lo stato che trasforma la coscienza in pura consapevolezza capace di coordinare ogni sua funzione; ivi compresa l’acquisizione del corpo di luce, ciò che da agio alla materia di conoscersi come ed in quanto energia.

Perché la coscienza che si trasforma, trasforma anche ciò con cui viene a contatto ed il corpo dell’uomo, istruito man mano sulle sue reali possibilità, non può che favorire il processo stesso che lo rende protagonista in dimensioni più profonde dell’essere.

Perché il corpo che si trasforma, trasforma a sua volta l’ambiente con cui viene a contatto facendolo vibrare alla sua stessa frequenza e contribuendo così a determinare quella che gradualmente sarà la frequenza portante e di indirizzo.

Parlare di luce, era della luce, corpo di luce, possono restare parole o fatti. Ma i fatti per essere tali devono sortire effetti e questi non sono tali fino a che tutto resta teoria.

Determinare un cambiamento significa esserci dentro, viverlo; fare in modo che avvenga ciò per cui si è lavorato senza tirarsi indietro quando è invece importante dare supporto alla trasformazione. Dare supporto e specificità, visto che l’azione mira a trasformare l’ essere rendendo l’uomo libero dalla paura della morte così da potere essere veramente se stesso.

Se stesso che significa sè in ogni propria parte; se stesso anche e quindi come essere di luce senza che intercorrano distinzioni tra materia e spirito essendo tutto un’unica realtà omogenea e ben definita.

La realtà della luce abbisogna di esseri di luce presenti in ogni dimensione perché, quando così non è, c’è separazione; manca l’uniformità che lega il concetto alla forma, l’energia alla essenza, e la materia allo spirito.

Essere svegli in una dimensione più profonda del proprio essere comporta dovere prendere coscienza di una consapevolezza diversa, dove la vita è in funzione di come la si può interpretare in quella specifica condizione. Il che significa dover sapere essere liberi di muoversi e spaziare in ogni dimensione del proprio essere; nell’immensità dell’essere.

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