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Pari dignità

7 maggio 2004

Considerare gli altri, tutti, esseri di luce comporta avere acquisito la necessaria saggezza che può derivare solo da una coscienza ormai matura per presenziare a compiti in linea con il nuovo mondo.

Questa coscienza, propria di chi è oltre la dualità, ora può appartenere all’uomo, all’uomo nuovo.

L’uomo infatti è in grado di prendere possesso di sue qualità latenti e recondite visto l’apporto che gli deriva da assestamenti planetari che, coinvolgendo la Terra, lo collocano nell’esatta condizione di trasfigurare la sua fisicità. A condizione però di averne adeguata coscienza. Coscienza di saggezza per l’appunto, per iniziare ad operare dove Amore non vuol dire attaccamento ma libertà.

Libertà di essere ed esistere nel modo congruo alla propria condizione ormai oltre i legami emotivi che invece condizionano a quanto energeticamente karma e causalità impongono ad esprimere. Acquisendo così (l’uomo) la dignità che deriva dall’ascesa ad una condizione di luce dove la materia cambia consistenza perché riunifica ciò che per essere abbisognava della terza e della quarta dimensione; del fisico e dell’eterico.

L’immediatezza diventa la regola base da cui attingere e sulla quale fare affidamento per svolgere la propria opera; lavoro di insieme dove il gruppo, il lavoro di gruppo, non è una probabile conquista ma estrinsecazione pratica di un’azione armonica dove tutti collaborano per la definizione di un progetto.

Progetti che possono essere di vario tipo e natura a secondo dell’indirizzo che si intende perseguire e a chi ci si intende rivolgere.

Si lavora infatti per dare perché in quinta dimensione (nel nuovo mondo, in questa nuova realtà) lo spirito che accomuna è la datività.

Gli esseri di luce in effetti non possono far altro che illuminare le tenebre che celano alla vista realtà diverse a chi non ha ancora acquisito la necessaria capacità per provvedere da solo al suo sostentamento che può essere fisico, psichico o eterico. Tutte energie questo che, nei dovuti modi e nei tempi loro necessari, dovranno ascendere ad una condizione di luce qual è la quinta dimensione.

La coscienza solare è una coscienza di datività; che non si limita ad esistere ma ad assistere. Assiste tutti ritenendo tutti degni di ricevere ciò che spontaneamente si può offrire loro per migliorare condizione e capacità di sintesi, di sviluppo e di crescita.

La coscienza solare è una coscienza di energia. Coscienza di chi ha concepito che vita non significa solo fisicità; che anzi alla base della fisicità c’è proprio la luce.

E, anche se questo è certo scientificamente, non è nemmeno marginalmente evidente all’uomo che invece sa riconoscersi solo nella sua fisicità.

I punti che sfuggono non sono pochi, ma essenzialmente l’uomo deve conquistare e consolidare una coscienza energetica che gli assicuri  padronanza sulla morte; anche se manco ancora della piena consapevolezza sulla vita.

Un essere di luce è un essere capace di rivestire ruoli in linea con finalità che riguardano per esempio l’esplorazione di mondi per fortificarne la consistenza permettendo di affinare la conoscenza così da poter trarre giusta e debita coscienza.

Un essere di luce è sempre inserito in un insieme operativo che gli fa da sostegno perché il suo stesso corpo (di luce) gli offre tale capacità – possibilità essendo la risultanza di tante coscienze che hanno espletato il loro vissuto sia a livello fisico sia a livello eterico.

Entrare del resto nel merito del corpo di luce è la necessaria condizione per capire dal vivo di cosa si tratta e cosa bisogna fare per costruirlo conquistando la immortalità energetica. Cosa questa che porta a concepire (ed in modo semplice e naturale) che la luce è condizione che accomuna tutti e che basta prenderne coscienza per acquisirne graduale capacità.

La capacità. Ecco in definitiva cosa occorre per ascendere col corpo nuovo nel nuovo mondo. La capacità di essere contemporaneamente nel fisico e nello eterico avendone coscienza così da essere immediatamente presenti nell’ora; in quell’immediatezza su cui si fonda l’universo anche se tutto sembra scorrere in modo lineare e dinamico a chi opera e vive in una dimensione duale qual è la terza.

La conquista è un merito e chi conquista la luce merita un corpo di luce; se non c’è, se ancora non c’è manca qualcosa alla completezza. Qualcosa di estremamente importante, oltre che necessario.

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