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Operatore di luce

10 gennaio 2004

L’enorme responsabilità che investe oggi chi si considera operatore di luce è dovuta dal momento cruciale verso cui l’umanità è proiettata.

Partecipare ad un grande evento di trasformazione può avvenire a livello conscio oppure a livello inconscio dovendone subire le conseguenze.

Operatore di luce è chi partecipa a livello cosciente alla trasformazione. Dovendosi assumere la responsabilità che gli deriva dal suo tipo di coscienza se la stessa è uniformata con i parametri che la nuova stagione assegna alla Terra, alla vita sulla Terra ed alla vita.

Essere operatore di luce in questo momento significa assumersi obblighi, da mantenere e rispettare, nei confronti di chi assegna “poteri” e verso chi deve fruire delle possibilità che ne derivano. Non per nulla occorre spirito di dedizione ed aver superato la sfera egoica, energia che non consente di essere equi ed imparziali.

Agire con animo equo, l’equanimità dunque, rappresenta condizione, e presupposto, che permette di operare in Vª dimensione divenendo dativi del bene supremo, l’Amore, che va amministrato con saggezza.

La Vª dimensione è scuola d’apprendimento dell’Amore da elargire con saggezza avendo ormai superato l’egoicità ed essendosi conquistati l’immortalità; la fusione col proprio essere eterno ed immortale.

L’esercizio dell’Amore è prerogativa degli esseri di luce, vere e proprie entità preposte alla distribuzione della conoscenza che viene offerta in modo proporzionato al bisogno ed alle possibilità di chi riceve, onde evitare che n’abbia a trarre patimento anziché benessere. Perché l’Amore, e per conseguenza la Luce, è potenza che fulmina se non opportunamente predisposti a riceverne.

Stabile con esattezza il modo in cui è possibile accedere all’Amore e fruirne è lo enigma da sciogliere per assaporare i benefici frutti che l’Amore stesso offre a chiunque voglia prenderne ed in abbondanza.  

 

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