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Consapevolezza diversa 25 febbraio 2004
Una
consapevolezza diversa pervade l’uomo. La
coscienza si trasforma. Diventa vigile ed attenta verso tutto ciò che il
mondo spirituale le propone. Si accorge che mondo spirituale è tutto ciò
che, venendo dal profondo, dal suo stesso profondo di coscienza, ha il
potere di trasformare materia e materialità. Capendo sempre meglio valori
universali che consentono di costruire quell’armonia indispensabile per
il vivere comune e che permettono di affacciarsi verso un nuovo
inesplorato; che appare proprio perché la coscienza dell’uomo lo
consente. L’accetta perché lo permette. L’uomo
si accorge d’avere dentro di sé universi che si aprono alla sua
esplorazione perché egli non considera più predominante l’assetto
fisico; ed anche tecnologico per ciò che la tecnologia offre oggi nei
confronti di vita eterna e mondi paralleli. Nella
profondità dell’Essere giace il mistero. La coscienza è interfaccia
collegata che tenta di leggere programmi sempre più sofisticati per poi
agire di conseguenza. Anche
questa è tecnologia. Energetica, sottile, eterea, impalpabile, tanto da
perdurare oltre la semplice fisicità. Perdurare
o esistere di per sé perché la coscienza non è funzionale all’uomo.
È l’uomo in funzione della sua coscienza. Anche e maggiormente a
livello collettivo. La
coscienza è capacità di trasformazione che fornisce consapevolezza
acquisendola dall’innata consapevolezza dell’Essere che è pura
coscienza non intaccata da nulla e capace di tutto. La
coscienza appartiene all’uomo come l’uomo appartiene alla coscienza ma
non è prerogativa dell’uomo. Ogni
cosa ha coscienza di sé in funzione di quel che concepisce che, se
limitato, limita la coscienza stessa in un involucro di schemi che la
sviliscono a ruoli secondari. La
mente è una sottofunzione della coscienza e cerca di decifrare il non
conosciuto volendoselo spiegare dalla constatazione di ciò che vede,
percepisce e concepisce. Limitata come visione, limita la sua stessa
condizione trovandosi a svolgere ruoli che non le competono e che mal
supporta. La
mente, se vogliamo, è una pseudocoscienza che attende di fare un salto di
qualità. Diventare neutra per così spaziare liberamente senza remore e
timori che le derivano proprio dai condizionamenti che una coscienza
limitata le proietta in quanto, lei mente, ha prodotto tale condizione. Il
cane che insegue la coda. La
coscienza è legata alla conoscenza ma se si autoconosce scopre di
possedere già tutto dentro di sé, in una sua parte così profonda che
attraverso l’anima porta all’Essere. La
capacità di essere è commisurata a ciò che si è e l’uomo, in quanto
tale, sta cercando di concepire chi è nell’immediato e nel profondo. La
“distanza” che lo separa dall’obbiettivo è coscienza che deve
maturare. E può farlo solo in maniera armonica e relativa all’ambiente
in cui opera attraverso un corpo che glielo consente. Corpo funzionale
all’ambiente ed alla coscienza, ma non necessariamente di carne. Il
corpo, infatti, deve essere funzionale al bisogno e l’uomo nuovo non ha
più bisogno di un corpo di carne. Non ne avrà più bisogno perché la
nuova Terra sarà abitata in modo diverso. Corpo
diverso con coscienza diversa, adeguata al corpo. O se si preferisce corpo
che si adegua al nuovo tipo di coscienza che identifica l’uomo. Ed
in effetti è anche logico perché, se l’uomo assume compiti
particolari, deve anche avere mezzi adeguati a poterlo fare. Ora
bisogna capire bene chi si è e cosa si diventa. Cosa
è la Terra e cosa diventa. Cos’è
il Sole oltre l’apparente fisicità e che attrazione esercita se
sollecitato nella sua interiorità. Interiorità integrata e connessa con
la coscienza cosmica che tiene in equilibrio tutto ciò che concepisce
perché ne ha assoluta consapevolezza. L’uomo
ha un tipo di coscienza; la Terra ha il suo tipo di coscienza; il Sole il
suo ed il cosmo ha la sua coscienza, che è sferica ed abbraccia tutto
poiché coinvolge tutto come parte di sé. Senza che esista una centralità
per come la può interpretare una coscienza circolare tipo quella
dell’uomo attuale. A
questa concezione si avvicina la coscienza galattica che aspira emanando
vita. Questo
non va interpretato in senso fisico, e nemmeno in maniera energetica se si
considerano spazio e tempo come strutture coese ma a se stanti. Va
concepito in modo diretto, attraverso diretta coscienza ed adeguata
struttura. La
coscienza sferica consente d’approcciare un diverso tipo di vita: un
modo diverso di essere e concepire la vita. Per
coscienza sferica bisogna intendere un modo di essere. Essere che
concepisce in maniera spaziale immediata e subitanea. Essere insomma fuori
dal tempo ed in uno spazio che non è nemmeno interdimensionale ma vuoto. Esente
da fisicità, questo vuoto non ha bisogno d’essere fisico bensì mentale
(senza lasciarsi trarre in inganno dal tipo di mente che si conosce). Un
vuoto mentale che è lo stesso vuoto che raggiunge chi, anche in un corpo
fisico, riesce a spaziare nella profondità dell’Essere perché la sua
coscienza glielo consente. Coscienza questa che sa attraversare galassie
perché concepisce la spirale come alternativa a ciò che anche una
coscienza a 360° può concepire. La
coscienza circolare è già dell’uomo evoluto, che non si limita
all’apparente relatività di un tempo lineare che scorre all’infinito
perché ne concepisce anche la verticalità. Verticalità che affronta in
modo trascendentale ipotizzando la spirale come conduttrice d’onda su
cui viaggiare. Fluttuando o anche essendo, ma in questo caso senza
l’immediatezza propria e tipica della coscienza sferica. Ipotizzando
la galassia, l’uomo la concepisce come una spirale perché ne intravede
la profondità e di conseguenza costruisce, mentalmente, un’immagine che
gliela rappresenti. La
galassia ipotizzata è frutto di una visione “esterna” che si crede
oggettiva perché tale “appare”. Ma appare qualcosa che è
energeticamente impresso in griglie energetiche che avvolgono e
“proteggono” il sistema Solare. Questo
è un sistema energetico e come tale ha una sua struttura di sostegno che
ne permette funzioni e funzionalità. All’interno
di questo sistema convivono tipi diversi di energia relativi ai vari
componenti il sistema stesso. Il che vuol dire che non c’è un’energia
tipica della Terra e basta, ma tante altre, diverse. Diverse al punto di
fare apparire fisico ciò che fisico non è. I
campi energetici gravitazionali posizionati in una struttura hanno
determinate caratteristiche; in un’altra struttura di sostegno prendono
caratteristiche diverse perché non condizionano l’ambiente, anzi lo
subiscono. E ciò che si può reputare “ambiente sistema Solare” non
è omogeneo come si vorrebbe far credere. Se
l’uomo potesse uscire fuori dal sistema Solare, vedrebbe e concepirebbe
l'inimmaginabile per lui. Oppure
può andarci dentro, dovendo però attraversare uno spazio interiore
contenitore di tutto ciò. Ma
dovendosi misurare prima con la sua coscienza che: se circolare, è ad una svolta per concepire che la profondità può appartenere; se
questa profondità appartiene, allora vuol dire che egli si è spostato di
frequenza e riesce a percepire ciò che la spirale cattura e la galassia
emana; se
sferica, se inizia ad essere sferica, egli può addirittura immettersi in
un circuito superiore dove il mentale è proiezione immediata di realtà
perfettamente in linea con l’Essere e quindi oltre la dinamicità del
divenire, dell’apparenza e della manifestazione. Come
dire che viene interiormente ed immediatamente proiettata la visione di
assieme, che però coglie anche ogni pur minimo particolare perché, in
fondo, lo genera. Tutto
questo è importante capirlo per capire sia ciò che si è, sia verso dove
si va. E quale in fondo sia la vita oltre l’apparente manifestazione
terrena che fa conoscere solo un certo tipo di realtà. Realtà che in
fondo serve a far concepire come tutto sia già dentro di sé se si
acquisisce “corpo con coscienza sferica”.
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