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Luce è vita 2 settembre 2004
I
figli delle stelle amano il cielo, la vita, l’universo. Sono esseri di
luce e traggono energia direttamente dalla luce, dall’essenza della luce. L’universo
stellare è partogenesi della luce e conclusione di un ciclo di
sperimentazione tendente ad affermare la volontà quale principio attivo
dell’essere. Io
sono luce è la condizione dell’anima; di chi attraverso la volontà può
animare. La
luce sia è emanazione del principio agente che permette all’anima di
esistere. Il
principio agente è ad origine di tutto. La luce (per essere) ha in sé il
principio agente che (generandola) la anima con facoltà di animare (a sua
volta, generandole) sue proiezioni o emanazioni. Il
processo dell’animazione è un meccanismo a cascata; ogni cosa (se è) è
animata e a sua volta può animare in funzione delle sue capacità. Solo
l’anima si proietta ed emana perché generata dal principio agente. Tutto
il resto ha sempre l’anima come matrice e riferimento di supporto. La
condizione umana è una proiezione degli esseri di luce che esplorano lo
universo che i figli delle stelle hanno costruito. Questo
universo, quello stellare, si basa sulla coscienza ed è stato costruito per
l’apprendimento di sistemi organizzativi di gruppi a coscienza unica come
piano di manifestazione. Il
piano di manifestazione terrestre, multiforme ed omogeneo, si presta ad
ospitare forme di vita a struttura mista ed il suo apice di apprendimento è
la coscienza di pianeta che tende ad identificarsi nella coscienza solare.
Coscienza questa di gruppo che opera nella datività per significare che
solo proiettandosi si può irraggiare amore, benessere e conoscenza. Gli
esseri solari operano in quinta dimensione e la determinano. Questi
figli della luce, esseri stellari, sono a conoscenza di tecniche di sviluppo
basate sul miglioramento delle specie attraverso la coscienza. Nel
senso che, in base alla specie di cui si occupano, quando la stessa o
qualche componente (della stessa) raggiunge un punto di possibile
miglioramento, intervengono per agevolare e meglio attuare il passaggio
(ascesa o cambiamento di percezione). In
pratica “si fanno vivi” quando la specie (e per conseguenza i singoli)
invia (attraverso lo stato d’essere che inizia ad esprimere) segnali da
una sua parte più profonda rispetto alla normalità in cui si esprime ed
opera. Si
fanno vivi perché significa che c’è “spazio” per una crescita, per
un passaggio qualitativo. Sollecitati
da una richiesta (sprigionata da chi per suo conto accede ad una fascia
superiore del suo essere ed emana vibrando in modo diverso segnali
particolari, anche se in modo involontario), questi esseri solari (allo
ascolto di bisogni legati alla spiritualità da parte dell’uomo)
intervengono immediatamente in soccorso. Ci sono infatti coscienze pronte ad
essere iniziate su un cammino diverso. Queste
iniziazioni rappresentano sempre una svolta perché permettono l’ accesso
in piani di sensibilità prima non percepibili; e di difficile intuizione. Essere
iniziati dai figli del sole è la svolta verso l’immortalità; verso la
luce sapendo di essere luce. Questo
passaggio (proprio questo passaggio eccezionale) quando attuato brilla di
luce propria. Immette nell’unità e consente d’essere padroni della
luce; padroni della propria vita.
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