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Croce Stellare

20 maggio 2002

Padre, Figlio e Spirito Santo. 

Ascensione, trasfigurazione e resurrezione di un uomo chiamato Gesù.

Il figlio dell’uomo rappresenta la possibilità di chiunque a potere accedere al regno dei cieli. Da vivo in terra.

La lieta novella parla del regno dell’Amore che è possibile raggiungere dentro di sé per realizzarlo fuori di sé. In maniera universale attraverso la comunione ed il perdono. Comunione che è elevazione verso il proprio vero essere seguendo la via di chi traccia il cammino. Perdonando la mancanza di conoscenza in chi sta seguendo altri itinerari per cercare alla fine la stessa verità.

Il messaggio è chiaro ed universale: il regno dei cieli è dentro di sé e chiunque può raggiungerlo seguendo lo stesso cammino di ascensione spirituale verso il Padre così da entrare in perenne Comunione con il Figlio.

Il Figlio unigenito non perché unico ma per l’identicità che può manifestare chiunque sappia realizzarsi nella verità.

La comunione nella carne accomuna i figli del cielo. Li rende uguali al cospetto del Padre Divino, lo Spirito Santo che monde i peccati e fa brillare la Verità.  

Il sacrificio della carne non vuol dire rinuncia alla stessa ma purificazione e redenzione. Significa trasmutare il proprio essere uomo nell’essere unico che è la divinità. Che è dappertutto e ovunque perché si apre il regno dei cieli in terra. Perché l’uomo apre il regno dei cieli e lo fa apparire evidente in terra.

La trasmutazione è la sintesi di un processo eterno, immutabile e vincolante che interessa la carne di chi, trasfigurando se stesso, accede al regno dei cieli. Accede e si veste di immortalità.

Conquista la vita eterna perché diventa Figlio del Padre nello Spirito Santo. Ha fuso in sé corpo, anima e Spirito. Scioglie la trinità in un’unica realtà.

Terra, Sole ed Universo sono nell’uomo un’unica realtà dove non c’è differenza tra materia grezza e sottile e tutto è vera sostanza pura ed indifferenziata.

Solo ascendendo al Padre si accede allo Spirito e così il Figlio può indicare il cammino e dettare i simboli affinché altri concepiscano la stessa verità racchiusa nel cielo della propria interiorità. Nell’universo che ognuno ha dentro di sé e che è identico per tutti.

Questo porta a percorrere un’unica strada per incontrare la divinità; per fondersi nella stessa aprendo la porta allo spirito in terra.

E così avviene che sulla strada che porta verso casa ci si trasfiguri in Cristo per risorgere nella vita eterna.

E così avviene che Gesù per indicare a tutti la Via entri in comunione con chi crede nel suo corpo trasmutato come indice di Verità per risorgere a nuova Vita. Un dono di se stesso per indicare a tutti i fratelli che la Resurrezione è un atto dovuto per chi ascende al Padre e trova lo Spirito.

La trasmutazione rende nobile ciò che è solo carne, la purifica e la eleva sull’altare della gloria nel nome del Padre e per opera dello Spirito.

Si immola il corpo di carne e sorge quello di Luce: la carne risorge nella Luce così come l’uomo rinasce nella divinità.

Per opera dello Spirito Santo che redime e dona la Libertà.

Per opera del Padre che offre la Luce che Gli è sostanza.

Per opera del Figlio che offre la Pace e la sua bontà.

Se questo è mistero allora non c’è la divinità. Non c’è ancora e bene ha fatto chi ha indicato la strada per simboli a chi non è pronto per capire e deve accontentarsi della comunione per vivere.

Ma se la comunione è viva, se la trasmutazione è reale, allora il miracolo si ripete ad ogni consacrazione e chi crede perché sà sorge sempre a vita eterna, nell’eterna realtà.

Il miracolo non implica la fede così come dogma non vuol dire verità.

C’è un tempo per tutto ed un tempo per ogni cosa.

Era il tempo della Croce in terra e la si chiamava Trinità, ora è tempo della Croce in cielo per affermare la stessa verità. Per offrire ad ogni figlio la divinità.

La può cercare nella chiesa che ha dentro di sé.

In quell’altare sorge la Santa Verità.

È lo Spirito e dona la divinità.

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