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Si comincia a costruire il nuovo mondo 29 settembre 2003
La
prospettiva che si apre abbraccia un insieme spettacolare ed enorme. Anche
perché le maglie che attanagliavano la Terra (alla sua sola evoluzione
fisica e con coscienza che ne deriva) non si allargano in modo simbolico,
bensì sostanziale. La
partecipazione al nuovo piano evolutivo comprende anche esseri di specie
diverse che, pur non appartenendo alla Terra, vengono a farne parte con il
loro contributo fattivo così che anche la Terra possa affacciarsi
veramente nell’universo. Questa
rappresentanza interstellare ha lo scopo della formazione di quelle
avanguardie di individui che sulla Terra sono pronti ad assumersi
responsabilità di natura extrafisica per ciò che concerne
l’adattamento del corpo, e dell’uomo in generale, ad una nuova e più
profonda frequenza che esprime la vita su un ampio raggio d’azione che
va oltre il solo sistema solare. Ciò
vuol dire non soltanto doversi adeguare ma anche integrare in progetti
comuni il cui scopo è quello di aprire sempre nuove dimensioni che la
coscienza non riesce ancora a percepire, e che è necessario fare
attraverso la collaborazione tra mondi paralleli. La
necessità di fare evolvere per evolversi è un punto chiave: tutto ciò
che si lascia dietro, in disparte, frena l’armonia generale che è
invece indispensabile per la formazione di un corpo unico in una azione
unica. Mentre
c’è da precisare che per corpo unico si intende la molteplicità
dimensionale attraverso cui il corpo si esprime, bisogna evidenziare che
ciò che non evolve in linea rappresenta una malattia galattica che è
indispensabile sistemare proprio per evitare la perdita di sincronica
armonia che deve essere sempre presente. Ecco
che allora gli adeguamenti sono una condizione necessaria all’evoluzione
cosmica per livellare le coscienze riportandole nel loro corretto stato di
necessità. La
coscienza dell’uomo, intrinseca a quella della Terra, sta subendo un
livellamento; un livellamento di scelta nel senso che, dovendosi integrare
in armonica coerenza nel processo planetario che con coscienza unica si
affaccia con occhi nuovi in una nuova dimensione solare (dove il Sole sta
rispondendo a sua volta e con i suoi tempi ad un livellamento nella
galassia), deve decidere in maniera autonoma il suo futuro. La
coscienza umana, se vuole fare parte del nuovo sistema, allora deve
interagire con ciò che non conosce ricevendo per questo giusti appoggi,
adeguate indicazioni e mezzi idonei per potere esprimere la nuova
condizione di vita. C’è
da capire che il ciclo evolutivo della Terra a livello dimensionale non
prevede la estinzione di una Terra fisica a favore di una Terra
energeticamente più sottile così da essere atta alla nuova dimensione,
ma un livellamento di coscienza. Un livellamento che possa far coesistere
nello stesso pianeta sia chi non se la sente di proseguire consapevolmente
verso lo spazio cosmico, sia chi invece sa integrarsi nella Terra nuova.
Di fatto per chi non evolve diventa invisibile ciò che prima percepiva
perché nella sua stessa frequenza vibrazionale. Che
ciò comporti anche un adeguamento fisico a livello di pianeta con quel
che ne consegue è ininfluente per la coscienza di chi, restando e proprio
perché resta, ha la necessità di comprendere che il tempo non è
rilevante ai fini dell’immortalità dell’essere. Cosa questa che
rimanda ad una prossima ascensione dimensionale il processo, intrinseco
alla coscienza, che ha lo scopo – funzione di farla maturare in
consapevolezza. Chi
aderisce (essendo bene a conoscenza che chi resta non muore perché la
morte non esiste ed è solo un mutamento di stato) sa di non dovere
prevaricare l’altrui scelta anche se affettivamente legato con chi non
è ancora pronto a recepire chiara la voce dell’anima. E anche se chi
aderisce avesse il potere di trascinarsi dietro, con l’intento della
buona azione, qualcuno a cui tiene particolarmente, questo qualcuno
diverrebbe un infelice in una dimensione della quale non concepisce scopo
ed uniformità; questo qualcuno sarebbe invece “anima antica” (con
capacità di potere riconsiderare le sue rinascite) se lasciato in quella
Terra che non ha voluto “abbandonare”. La
libertà è sacra, dove per sacro non s’intende religione ma divinità.
Dove per divinità si intende qualcosa che è oltre l’immagine (anche
filosofica o spirituale e quindi non fisica) che l’uomo concepisce. Aderire
ad un progetto di evoluzione interstellare implica adeguata conoscenza e
formazione. Si concretizza così una catena di Luce dove fratelli più
evoluti istruiscono sul da farsi con l’intento che chi apprende debba
fare lo stesso con chi gradualmente va a fare parte della stessa catena
ascensionale. Compiti
e ruoli diventano proporzionali a quanto l’uomo si è portato
volontariamente avanti in questo cammino ascensionale, dando come reale ciò
che gli è costato derisione ed altro. Il
collasso che deve precedere la nuova formazione è già in atto proprio
per dare la necessaria gradualità sia all’adesione sia al livellamento
che si spera debba coinvolgere i più a questo passaggio. Si spera perché
la certezza riguarda ogni singola coscienza che deve capacitarsi del passo
che compie andando oltre la barriera temporale in uno spazio d’ordine e
natura diverso. Certo
è che il processo non è procrastinabile o peggio ancora annullabile
qualora le ipotizzate adesioni fossero insufficienti, perché tutto ciò
riguarda la Terra; l’uomo soltanto per conseguenza. Le
necessarie spiegazioni e le istruzioni per potere essere in linea saranno
sempre più pregnanti ma potranno far presa e sortire effetti solo in chi
reputa tutto ciò un fatto certo da anzi realizzare insieme agli altri. Diverrà
anche più semplice trattare questi argomenti perché gli eventi
prepareranno (lo stanno già facendo) il terreno a risposte di natura
diversa rispetto alla convenzionalità; risposte che gli addetti ai lavori
saranno in grado di dare. Ci
vorrà la spinta e l’esempio, cose queste normali per l’inserimento e
la formazione degli uomini nuovi; di coloro che in Terra, su questa stessa
Terra, trovano l’ardire d’affacciarsi oltre il velo che la stessa
Terra ha tessuto per salvaguardarsi in sua coscienza da ciò che prima per
lei non era nemmeno ipotizzabile. L’accresciuta
capacità di essere consente d’affacciarsi in uno spazio diverso,
sapendo di potere “navigare” verso orizzonti comuni a quei fratelli
che ora stanno proponendosi in aiuto della Terra e per agevolare
l’ascensione. Vedere
chiaramente è una prerogativa indispensabile, così come lo è sentire la
voce profonda, ciò che fa da guida quando la coscienza sfonda la sua
stessa cortina energetica a protezione di quel che non concepisce. Esattamente
perché si inizia a concepire ecco che contemporaneamente si può anche
vedere e sentire una realtà che è invisibile, non inesistente. È
invisibile quando non si è ancora tarati per poterla recepire. Questa
commutazione avviene a livello energetico e riguarda tutti i corpi che
l’uomo possiede e, in base a ciò, gli divengono propri quei corpi
sottili che lo metteranno in condizione di interagire nello spazio e nel
tempo, mentre adesso sono solo occulti ed ignorati. Anche
in questo caso la realtà comprende già tutto, ma non si hanno capacità
sufficienti a poterla recepire. Si percepisce solo ciò di cui si ha
coscienza e questa è un’autodifesa comune a tutti; si intuisce un po’
oltre per permettere un’apertura verso ciò che è possibile recepire e
si hanno mezzi in funzione e funzionali alla coscienza che si è. Ora
questa coscienza può essere ampliata in modo esponenziale nei confronti
della Terra e per questo è necessaria già da subito una collaborazione
fattiva con altri esseri, con altri mondi paralleli. |
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