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Contenitore e contenuto 18 dicembre 2003 Io
non ho contenitore. Sono
il contenuto. Sono
quindi tutto; tutto ciò che credo d’essere. Quando
si parla di elevazione spirituale, di passaggio dimensionale, di
ascensione, si sta solo parlando di un oltre che sfugge (perché ancora
sfugge) ma che esiste. Oltre
che esiste perché lo contempla la natura; non perché l’uomo lo
costruisce ipotizzando qualcosa che secondo potrebbe essere possibile. La
natura dell’universo esprime valori al di fuori della percezione fisica;
ed anche dalla concezione umana. Essere
vivi sulla Terra ha un significato. Essere
vivi nell’universo ne ha un altro. Anche se questo non preclude di
essere contemporaneamente vivi sulla Terra. Allargare
i confini in ambito energetico è la naturale conseguenza di chi entra in
rapporto con dimensioni che vanno oltre la fisicità. Che vanno e non che
stanno perché la loro collocazione non è fisica. Percepire
una realtà energetica è del resto normale in un processo che tende a
realizzare la consapevolezza come condizione di vita. Cogliere
d’essere energia fa concepire la luce come manifestazione energetica
viva. Vivi
in un altro mondo, si diventa parte integrata di una realtà in cui si è
già parte integrante ma senza l’opportuna coscienza. Si
entra nella realtà della luce. Si è luce. E
se si è luce non c’è bisogno di sottostare a leggi fisiche
gravitazionali dove la coerenza è l’espansione dinamica e progressiva. Si
è infatti nell’immediatezza del concetto che rappresenta già il
vissuto. Non
occorre tempo per percorrere una distanza. Si è presenti nel momento;
cosa che comporta capacità realizzativa immediata a livello energetico;
cosa che espande a dismisura i propri confini e li rende così elastici e
permeabili da dover considerare che esistono solo perché li si ipotizza. L’espansione
della coscienza passa attraverso la consapevolezza, e si è consapevoli
solo di ciò che è possibile realizzare attraverso l’esercizio che
produce coscienza e commisurata capacità. Si
è consapevoli del bene in funzione di ciò che si presuppone sia il bene,
ma questa non è coscienza di crescita perché nella dualità la visione
del bene è costrizione e non libertà. Non è ancora Libertà. |
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