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Contatti, incontri e relazioni

5 settembre  2003

 

Concepire una forma di vita permette di comunicare con chi in quella forma esprime se stesso.

Concepire che una certa forma di vita esista porta anche a doverla considerare viva. Il che comporta la reale possibilità di interagire con la stessa.

Concepire che esiste la vita su altri pianeti, deve far considerare il genere che gli stessi possono produrre. Genere che non necessariamente deve possedere requisiti uguali o simili a quello umano.

Quando la natura si esprime lo fa in funzione di condizioni climatiche ed ambientali producendo generi relazionati al pianeta ed in grado di vivere nel pianeta.

Un pianeta è un sistema di vita complesso che, poiché vivo, produce e genera forme funzionali al suo essere. Forme che esprimono ciò che il pianeta è in grado di supportare e manifestare.

Il pianeta vive e sperimenta a livello energetico in base alla sua struttura, ed a livello animico in funzione del suo tipo di spiritualità. Energetico ed animico convivono esprimendo contemporaneamente un certo modo d’essere, sentire e pensare.

La coscienza del pianeta è indubbiamente omnicomprensiva d’ogni e qualunque forma di vita che singolarmente è parte di tale manifestazione.

Una forma di vita, a livello di pianeta, esprime caratteristiche energetiche ed animiche commisurate alle sue capacità e relazionate alla coscienza del pianeta; coscienza di cui (la forma di vita) è parte integrante e della quale deve acquisire consapevolezza se intende proiettarsi oltre alla ricerca di mondi o altro tipo di esistenze.

La coscienza del sistema Solare è comprensiva di tutto ciò che è nel suo essere ed i pianeti sono, e fanno, parte della stessa.

Capacitarsi di qualcosa è un mirabile successo ma si riesce ad approfondire solo entro certi limiti della coscienza di cui si è parte, oltre bisogna diventare quella stessa coscienza che a sua volta si espande nella sua di ricerca.

Se vogliamo questo è solo un passaggio formale perché ovviamente la coscienza del sistema che si espande è sempre veicolo per quanto contiene in sé, ma la specifica è per far comprendere che i passaggi debbono essere sempre armonici e graduali.

Così come armonica e graduale deve essere la presa di coscienza, con relativa acquisizione di contatto, che l’uomo deve sviluppare nei confronti di forme di vita mai prese in considerazione (o semplicemente a livello immaginifico) se vuole veramente prepararsi ad affrontare un futuro ormai incombente, senza esserne sopraffatto o talmente traumatizzato da non volerlo psicologicamente accettare.

La logica della ragione si basa sull’esperienza, per cui solo il supporre non è sufficiente per radicare una certezza; specialmente nella coscienza di chi è molto, e forse anche troppo, relazionato con una mente che può elaborare solo ciò che concepisce.

Fuori dal circolo vizioso si va osando provare; volendo cioè sperimentare in proprio che la vita ed il passaggio dimensionale che si presuppone non sono per niente tra terra (e quindi morte) e divino, ma c’è tutto un insieme da gradualmente affrontare per iniziare ad inquadrare la realtà che esiste e nel sistema Solare e oltre lo stesso.

Già presupporre un contatto con forme di vita di altri pianeti crea un blocco psicologico, che si erge in automatico, quando poi si passa ai fatti non è detto che venga fuori il coraggio necessario a volerlo veramente fare.

Però bisogna agire e ciò comporta un atto di volontà, suffragato e supportato da coloro che, preposti a tale compito, sono a loro volta in attesa di potere agire.

Si passa dalle parole ai fatti e questo tipo di pratica è sicuramente l’esperienza che, come minimo, amplia la coscienza umana oltre la Terra, divenendo così integrata con la coscienza della Terra che come pianeta affronta lo stesso percorso con lo scopo della fusione planetaria nella coscienza Solare.

In aiuto (e gli aiuti sono tanti, tantissimi) sono accorsi esseri di luce della Galassia che, quali fratelli maggiori, intendono prendere per mano e traghettare nel passaggio un genere e delle forme di vita che ormai da troppo tempo sono in attesa di questa metamorfosi.

Ma c’è un punto in tutto ciò estremamente importante e riguarda la morte. Il superamento della morte (anche a livello di stato transitorio per chi crede nella reincarnazione, o di stato definitivo per chi invece crede in una vita terrena unica e senza possibilità di riprova) con la diretta acquisizione dello stato che comprova tale realtà.

Paura della morte (con tutta la tematica connessa) e stato fisico (con malattie e tutto quello che implica e ne consegue), nel momento in cui l’uomo acquisisce sicurezza e capacità nel suo essere superiore a causa o per merito del passaggio (dimensionale) divengono rispettivamente vita immortale e corpo di luce; così da potere iniziare a spaziare oltre il sistema Solare nei fatti e non con la fantasia.

La presa di coscienza ha necessità di un atto dovuto, l’acquisizione dell’esperienza e questa passa attraverso incontri, relazioni e tant’altro con forme di vita aliene rispetto a quelle terrestri.

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