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La barriera del tempo infinito 6 aprila 2002 La
barriera dei campi magnetici pone un limite a dir poco insuperabile tra
l’energia che circola nell’universo e quella più condensata che
avvolge la Terra ed entro la quale si svolge il piano di sviluppo della
coscienza che anima la materia e che deve scoprirsi animata da
un’essenza che, priva di scorie ed infrastrutture derivate e dipendenti
proprio dal piano di sviluppo, è identica a quella stellare. L’aspettativa che l’uomo ripone nell’esplorazione dello spazio denota la sua sete di conoscenza e, volere approfondire la ricerca in fondo della vita oltre i confini naturali del suo pianeta, lo pone nella condizione di chi in qualche modo cerca di trascendere la sua fisicità nei confronti di un oltre che vede presente e probabile. La
sfera magnetica che protegge la Terra dagli influssi energetici dipendenti
dal moto delle galassie e dalla fascia d’onda che attraversa
l’universo permeandolo di stabilità vibrazionale e di fatto animandolo,
fa anche da impedimento alla ricezione di essenze di luce che, viaggiando
su una lunghezza d’onda completamente diversa, non riescono a perforare
lo schermo protettivo di cui la Terra dispone. Questo
corpo sottile della Terra ha maglie così strette perché ancorato alla
materialità. Alla sostanza pesante da cui hanno origine il tipo di vita
noto all’uomo e l’uomo stesso. L’era
nuova in cui l’umanità è entrata non riguarda soltanto l’uomo in se
stesso; in effetti lo coinvolge perché, riguardando la Terra in modo
prioritario, è naturale che risentano di un cambiamento sostanziale tanto
l’uomo, come genere evolutivo e quindi animali compresi, quanto la
materia in generale non dovendovi escludere nulla da questa forma
energetica condensata che è l’atomo. Sulla
Terra la forma di vita principale è l’atomo che, dalla sua
scomposizione, genera i vari campi dove la vita stessa si differenzia pur
restando fortemente influenzata da un nucleo centrale che, invisibile
perché sulla stessa lunghezza d’onda del piano astrale, mantiene
compatta l’organicità vitale degli atomi e di tutto il sistema sub
atomico. Attivare
un’energia di luce, così come sono definite le stelle, comporta un
tributo da pagare alla vita. La vita stessa non può risorgere (a se
stessa) senza aver prima sacrificato la sua coscienza sull’altare della
nuova realtà. Una nuova realtà atta a sublimare la anima ormai in grado
di interpretare un ruolo veramente spirituale sulla Terra. Coscienza
ed anima si sovrappongono dando luogo all’era della consapevolezza.
Muore la coscienza e sorge l’anima. Si rigenera la vita perché la
coscienza, ogni coscienza, va a far parte di un’anima dalla quale in
fondo non si era mai staccata; non la vedeva, semplicemente questo. Ma la
coscienza non vedeva l’anima perché non la concepiva, intenta com’era
(se lo era) a cercare lo spirito, quella sfuggente percezione di una
trascendenza difficile da sublimare e molto improbabile da attuare. Lo
spirito “scende” nella carne solo quando l’anima ha un corpo di
carne: quando c’è chi ha fatto sua l’essenza e rinasce in Terra come
uomo. Ma
questo prima, perché l’era è cambiata. La Terra cambia, muta la sua
faccia, apre le sue porte (una volta difesa dell’umanità). Allarga le
sue maglie, il suo schermo protettivo facendo passare quei raggi che prima
ostinatamente rifiutava. La
Terra si apre allo spirito universale perché ha riconosciuto la sua
anima, l’essenza divina e primordiale che è la sostanza indifferenziata
dell’intero universo stellare. L’infinito
si spacca, si apre e mostra una realtà diversa, una faccia diversa dove
essere e divenire sono soltanto unicità. Non
c’è “spazio” per l’io perché è “tempo” del noi. Un tempo
senza spazio, senza nessun motivo di consistenza fisica e molecolare. Una
certezza atomica che si affaccia all’essenza di sé, nella sua struttura
essenziale dove il nucleo è indistinto perché privo di qualunque
elemento che lo possa connotare energia o fisicità. Si
è nella gamma d’onda degli spazi itineranti dell’oltre fisicità dove
la polarità non ha senso, il moto non ha luogo perché la vita è tutta
già. Uno
spazio itinerante è un parametro di vita che designa un universo nel suo
essere: è la matrice di quel tipo di universo e l’indirizzo che seguirà. Per
l’universo stellare la matrice è la spiritualità, il riconoscimento
dello spirito come essenza di vita e non tanto come divinità. L’uomo
vede divino tutto ciò che non comprende e non concepisce nella sua
essenzialità. La
divinità, questo tipo di divinità, non ha motivo di esistere. Allontana
l’uomo da se stesso e dalla sua divinità. Divinità che per l’uomo è
insita nella Terra da cui proviene e fa parte. Divinità che non è la
Terra, ma la “divinità” che la Terra racchiude in sé, la sua anima
che è veramente essenza divina. La stessa essenza che è nell’uomo. Ma
l’uomo è anche carne e non può trascenderla (la carne) per essere.
Deve essere essendo la sua totalità. Modificandosi, migliorandosi,
ricercando e ritrovando la sua stessa divinità, quell’anima della Terra
che lo rende un noi capace di colloquiare con le stelle e la sua fisicità. Solo
così l’uomo può spiritualizzare quella materia che, tramite lui, rende
la Terra stessa in grado di fare il suo passaggio verso la spiritualità. Uomo
e Terra sono inscindibili e ben per questo l’uomo va e ritorna, muore e
rinasce, vive e perisce nella sua sola fisicità. E
tutto ciò nell’ambito di quella fascia protettiva che tiene la Terra
ancorata a se stessa ed alla sua divinità. Tutto ciò all’ interno del
corpo energetico della Terra, quel piano eterico che fa da velo alla
spiritualità e che viene frainteso come spiritualità. Il
piano eterico appartiene all’anima della Terra, fa parte della Terra: è
il piano energetico evolutivo della Terra nello spazio dello universo
stellare. Il
piano evolutivo stellare prevede l’adeguamento della Terra alla energia
cosmica senza il filtro energetico del terzo cerchio a cui fa riferimento
l’intero piano eterico. Per
attuare ciò è indispensabile allargare le maglie che impediscono il
flusso e questo è possibile solo materializzando l’eterico con il
conseguente effetto di spiritualizzare il piano fisico. In
effetti, venendosi a fondere il piano molecolare con il piano eterico,
scompare la corazza che comunque deve essere sostituita da una nuova
struttura di protezione i grado di trasmettere i raggi cosmici e deviare
le onde vibrazionale eccedenti il nuovo tipo di frequenza che la Terra e
l’uomo in particolare non saranno in grado di supportare. Questa
trasformazione (ormai in atto) è molto delicata e (poiché deve essere
attuata) prevede (qualora l’adeguamento non venisse effettuato in
maniera spontanea e cioè tramite un atto volontario da parte dell’uomo
– visto che sarà il ponte tra cielo e terra – nel volere accettare in
sé la parte sottile che gli da la consapevolezza dell’essere e la
capacitò dell’anima) anche l’assetto forzoso per creare un equilibrio
dinamico che adegui la Terra al suo aspetto energetico più sottile
prospiciente la spiritualità che i raggi cosmici trasportano in quanto
vettori di luce e verità. La
verità viene trasmessa a livello di consapevolezza poiché, essendo
attinente all’anima, non ha bisogno della coscienza che poteva far suo
il succo dell’esperienza solo dopo averla sperimentata in proprio. Venendo
infatti ad essere superato l’aspetto egoico ed essendo l’uomo nuovo la
“materializzazione del noi”, è la stessa anima che agisce in ogni
uomo in maniera unica ed indifferenziata. Tutto
questo va comunque costruito ed il compito, connesso al cambiamento,
prevede esattamente la messa in opera di questo piano particolareggiato di
sviluppo e sintesi fino a definire in cambiamento epocale che serva da
guida per il “futuro” a venire. La
Terra si spiritualizza per in seguito entrare nella divinità stellare e
brillare di luce propria come fanno le stelle oltre “l’aldilà”. Di fatto si stabilisce una congiunzione tra l’energia cosmica e quella terrestre avendo l’uomo come mediatore e propulsore al tempo stesso per l’attivazione di un nuovo tipo di realtà dove l’anima è unica sia per l’uomo che per la Terra e l’uomo acquisisce in sé tutta la fascia eterica una volta definibile come coscienza della Terra; coscienza dell’anima della Terra. Si
va sempre di più verso il sottile, verso l’energia indifferenziata che
contiene in ogni sua parte la stessa unica essenza, quella che i raggi
cosmici trasmettono sotto forma di vibrazione di capacità. Il
flusso nuovo che comunque pervade la materia interessa tutti i settori
della Terra e si sta anche germinando in varie direzioni per far sì che
nulla sia lasciato al caso e che tutto proceda nella sua logica dinamicità. In
qualunque operazione, cambiando dei fattori, muta il risultato e pertanto
anche in questo caso è ovvio che la natura, in quanto risultato
dell’insieme omogeneo che si sviluppa da un’accresciuta capacità di
percepire energia eccepente un grado diverso di sensibilità, denoti
meglio quegli aspetti sottili legati alla trascendenza che ormai va a fare
parte della normalità della materia in generale. È
ovvio ed opportuno considerare anche l’assetto molecolare in funzione
del Sole ed alla sua emanazione di vita ad un livello superiore perché
così viene recepita e vissuta. Sciogliendosi
in effetti lo schermo protettivo attorno alla Terra e venendosi a creare
nuove linee di coesione strutturale in grado di lasciar fluire i raggi
cosmici e l’energia stellare, è normale dedurre che il catalizzatore di
questo processo sia proprio il Sole che a sua volta sta sprigionando la
sua accresciuta capacità di espandere un suo potenziale diverso ed
animico sincrono rispetto a quella particolare vibrazione che sta
attivando l’universo in maniera e misura proporzionale ai vari
fabbisogni e con le opportune modalità. Ciò
che interessa la Terra non è esclusivo della stessa, ma dipende dalla
compartecipazione ad un sistema, solare, che risente a sua volta degli
influssi stellari nella cui periodicità va ricercata la stabilità
dell’intero universo (stellare) proiettato verso la conquista completa e
totale della spiritualità. Ogni
componente l’universo deve raggiungere l’identica intensità di
manifestazione della realtà stellare e questo può solo avvenire
attraverso una coscienza unica, consapevolezza di puro spirito. Con
ciò si può dire esaurita la presenza dello spirito nell’energia e
nella materia perché tutto ritorna in essenza inconcepita ed
inconcepibile ante qualunque realtà. Ogni
universo itinerante ha la stessa realtà di quella stellare sia pure con
parametri diversi dove la sintesi non necessariamente deve essere
corpuscolare e la rarefazione degli elementi può giustificare punti fermi
del pensiero e non di una mente pensante. Questo aspetto fa immediatamente
crollare qualunque ipotesi, fosse anche azzardata o utopica, che l’uomo
può immaginare perché nell’uomo ogni pensiero passa attraverso la
mente, anche se questa dovesse diventare una super mente. Ma
è nella mancanza di elaborazione che si apre l’interfaccia che collega
i vari universi dove ogni realtà è vera e sostanziale ma non dinamica e
molecolare. L’atomo
è l’elemento della materia ed il contenitore del pensiero, ma è già
un oltre che denota e dimostra fisicità. Oltre
perché il pensiero si è ormai vestito di un involucro che gli fa perdere
la caratteristica stellare per doverla in seguito ritrovare in scienza,
coscienza e capacità. Per dovere definire in modo univoco che il pensiero
non ha bisogno di un sostegno fisico o energetico per la stabilità: fa
parte dell’ante e non è ancora realtà. |
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