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Attivarsi 6 giugno 2004 Ridefinire
un ruolo, il proprio, è la parte più importante del progetto uomo nuovo. Se
è pur vero che l’azione stessa conduce per mano verso il cambiamento e
traccia la via nel proprio rinnovamento spirituale, non è sufficiente per
la ridefinizione del ruolo. Ruolo che va concordato, accettato e
pianificato per essere consapevolmente in linea con l’ampio processo che
prevede l’uomo in quinta dimensione ed intende agevolarne l’accesso. Per
definire un ruolo bisogna conoscere; sapere cosa c’è da fare e come
fare per attuarlo perché l’improvvisazione non giova. Sul cammino della
consapevolezza non sono consentiti passi falsi. Ognuno
può, e deve, acquisire la necessaria capacità che gli consente di
accedere a quella parte di sé che dà il controllo sul corpo e sulla
spazialità. Su quella parte quindi che presenzia a funzioni di natura
extracorporea che risiedono oltre lo spazio tempo in una densità diversa
del proprio essere. Accorgersi
di questo e volerlo fare apre il contatto con ciò che si è in una
dimensione energetica più sottile. A ciò che ogni uomo è in tale
dimensione, vivo o disincarnato che sia. Ed
apre ad una conoscenza diversa, ad una conoscenza che consente un’azione
diversa perché chi si esprime è un uomo diverso. Un uomo nuovo rinato a
se stesso che ben per questo deve avere chiaro il suo ruolo ed il suo
impegno nei confronti del mondo in cui è andato a fare parte. Per
questo quindi bisogna intendere bene il proprio ruolo e come porsi per non
equivocare: per non cadere nel tranello che tutto ciò che si pensa sia
verità da seguire e perseguire. Il
ruolo va concordato in maniera esplicita non con se stessi perché sarebbe
troppo facile. Troppo semplice per chi, esaltandosi, potrebbe portare
avanti qualcosa che nulla ha da condividere con l’ascensione e con
l’operatività che la stessa impone all’uomo nuovo. Il
ruolo va concordato con chi, presentandosi dal nulla, materializzando la
sua presenza, dimostra in modo inequivocabile di essere preposto a tale
compito. Preposto ad assegnare ruoli perché consapevole delle altrui
possibili capacità. Ci
sono esseri che incarnano ruoli ben precisi. Esseri il cui ruolo è
presenziare all’altrui formazione. Questi
esseri hanno il compito di attivare facoltà latenti in quegli uomini il
cui sviluppo spirituale è in linea col piano evolutivo generale che
consente alla Terra di inserirsi a pieno titolo nel processo galattico di
integrazione nella fratellanza il cui scopo è ottenere pace e benessere
generale nel più totale rispetto di ogni libertà. Questi
esseri superiori si presentano alla vista degli uomini solo dopo che gli
stessi hanno pattuito il loro nuovo ruolo, e si trovano quindi nella
condizione di possedere giusti mezzi per potersi esprimere. La
pattuizione consente l’ingresso nel nuovo piano di coscienza,
l’attivazione dà il placet all’inserimento operativo. La
pattuizione è un atto consensuale che determina un accordo e lo rende
operativo nell’immediato. Chi
sancisce il patto dà l’obbligo di realizzarne il progetto ed il diritto
di essere posto nella condizione ideale per poterlo eseguire. Essere
accettati in un piano di sviluppo e farne parte comporta responsabilità
ben precise ed obblighi da portare a compimento ma, poiché riguardano
sempre l’insieme, ecco che è proprio l’insieme che si adopera per
agevolare ogni iniziativa atta a realizzare il fine comune. Tra
la pattuizione e l’operatività intercorre la preparazione. Prima di
essere operativi bisogna quindi essere capaci. Bisogna cioè essere
immessi nelle proprie nuove capacità che vengono attivate da chi,
preposto, prende per mano ed accompagna in questo particolare cammino di
conoscenza della vita. L’apprendimento
diventa arte magica di rinnovamento e crescita. Si
è attivi in una realtà diversa perché attivati in tale dimensione. Si
tocca con mano che la vita si esprime a vari livelli di coscienza e se ne
ha coscienza. Si
è vivi nella certezza di esserlo perché vivi oltre la fisicità. Si
è rinati dove da sempre si è però con coscienza. Chi
rinasce in Terra da vivo deve comunque prima pattuire il nuovo ruolo. E
per definire un ruolo bisogna volerlo fare e quindi attivarsi affinché
avvenga il contatto che, materializzando la forma, dimostri il consenso ad
operare. Attivarsi
in tal senso vuol dire proporsi; essere disponibili affinché ciò accada. Se
lo si vuole. Perché è un aspetto della reciprocità che deve essere
concordato ed esplicitato. |
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