16 ottobre 2004 Asserire di essere nella luce, di svilupparsi interiormente solo perché si frequentano gruppi di ascolto o di preghiera, scuole esoteriche, circoli e cerchie alla ricerca dell’essere interiore, o qualsivoglia genere legato e connesso all’evoluzione spirituale o planetaria, non produce nessun effetto se manca l’apertura nei confronti di se stessi. Il primo grande passo riguarda proprio l’accoglienza di sé; di chi si è oltre la carne e la materia e di chi si è nella carne e nella materia. Di chi si è in Terra e nel proprio cielo interore. Lo sviluppo della conoscenza non può prescindere dall’assetto umano e nemmeno può tralasciare la parte mistica e spirituale se veramente si vuole crescere al ritmo che la natura ha cominciato ad impostare. Ritmo che su nuove basi si scrollerà di dosso il superfluo accumulato durante il periodo di assestamento dopo l’ultima ascensione per favorire un nuovo passaggio nei portali che immettono a diretto contatto con l’energia cosmica non filtrata dal sistema solare e dalla energia eterica della Terra. Scudi o schermi protettivi questi ormai superflui perché si entra a far parte di una regione interdimensionale di diversa densità regolata da forze che ora possono essere assimilate dalla coscienza umana e dal corpo fisico. Essere proiettati verso l’oltre può voler dire verso il piano eterico, campo energetico della Terra, oppure oltre lo stesso; oltre anche la compattezza che il sistema solare impone a chi tenta fisicamente di varcarne i confini; oltre attraversando portali energetici perché nella condizione d poterlo fare. Perché si diventa energia (ma già l’uomo lo è, lo è sempre stato) con coscienza adeguata alla trasformazione che permette il passaggio. Non più dunque la barriera densa ed invalicabile che la mente umana non sa come affrontare (anzi non considera nemmeno l’ipotesi di potersi addentrare dove il corpo fisico non può perché prerogativa di parti più sottili di sé), ma porta che si apre in automatico a chi è nella condizione di poterla attraversare energeticamente senza sobbalzi per ciò che vede, scopre ed incontra. Attraversare un portale significa dover constatare che l’oltre esiste anche se non visibile per chi non possiede mezzi adeguati allo scopo. Significa dover affrontare ciò che si incontra e che, se lo si teme, ributta indietro; o trattiene perché ormai troppo proiettati verso la nuova realtà ma non ancora in grado di gestirla. Per attuare l’ascensione bisogna attraversare la quarta dimensione. Energia questa in fase di riesame e pulizia perché equilibrio indispensabile per la nuova Terra, così da non subire scossoni e tumulti proprio come succede agli uomini quando si dibattono nei loro stati d’animo. Ma la Terra sta facendo anche altro. Si sta già uniformando al suo nuovo piano di coscienza passando attraverso ciò che, quarta dimensione per lei, la costringe ad uno stato neutro per evitare di rimanere incagliata nel percorso. Cosa questa che la vedrebbe costretta a restar ferma in una condizione di sofferenza perché bloccata dalle sue stesse paure che non le consentirebbero di elevarsi a profondità diverse dell’universo. Tutti cercano la luce. E anche chi in apparenza ne sembra detentore e la offre ad altri, è a sua volta ponte verso profondità diverse, inimmaginabili; dove la luce non ha motivo di essere perché stato sempre più puro di consapevolezza. Per questo esistono i passaggi. E le ascensioni sono prove di acquisita capacità per far parte di ciò che in precedenza rappresentava una legittima aspirazione a voler comprendere, apprendere ed essere. La Terra ha deciso di rinascere a se stessa. Vuole e sta realizzando un passaggio formidabile. Si sta portando dove è normale che sia un corpo celeste che, superato il suo esame di apprendimento della coscienza, può far parte dei piani della consapevolezza. Tra coscienza e consapevolezza c’è un’enorme differenza. La coscienza è relativa allo sviluppo dinamico in fase di apprendimento, la consapevolezza ne è la sintesi concentrata in essenza. La coscienza deve capire e nel mentre dare, la consapevolezza dà. Dà ciò che ha fatto suo attraverso lo sviluppo che l’ ha maturata a consapevolezza di sé. La Terra però ha consapevolezza di essere immortale e pertanto può passare dall’altra parte. Nella parte di chi non ha necessità di una struttura pesante per capire prima di esistere e poi di essere immortale. Questo passo è superato ed il passaggio può essere attuato indolore. Senza traumi e conseguenze perché ormai consapevole che nella materia ogni trasformazione è possibile per chi ha acquisito la conoscenza degli elementi che la determinano e la capacità di usarli; perché in possesso della chiave che sblocca i codici di accesso delle griglie energetiche che legano la terza dimensione alla fisicità strutturale. La terra infatti prende possesso in consapevolezza del suo corpo energetico ed inizia a strutturarsi diversamente perché di fatto fonde terza e quarta dimensione nel suo nuovo essere che è esistenza a livello galattico piuttosto che planetario. Fisico ed eterico fusi per dar corpo ad una nuova entità. L’uomo si trova in questo passaggio. Sta attraversando la barriera di energia della quarta dimensione perché la terra si trasforma. Per l’uomo si tratta di prendere consapevolezza della sua coscienza immortale. Deve cioè concepire che tutto ciò che è sempre stato detto sul dopo morte (nel senso che non si muore) è vero perché l’energia non muore. E l’uomo è energia. Ma ben per questo deve saper padroneggiare il suo corpo energetico senza limitarsi a quello fisico soltanto. Così da fonderli per essere un nuovo essere: un essere in linea con la coscienza galattica perché abitante della nuova Terra.
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