Un mondo in linea 26 maggio 2005 Ad ognuno il suo e a tutti un mondo in linea con le proprie possibilità.
Allinearsi, in quanto coscienza che percepisce, ad un sentire che fa vibrare l’anima scuotendola nelle sue più intime necessità è gioco forza perché ormai viene a mancare una cortina (dimensione – filtro) che permetteva il riesame calibrando la funzione alla necessità.
Un mondo in linea con il proprio essere (non consentendo appelli né nuove considerazioni) pone l’accento su chi si è. Ed in modo chiaro bisogna saper riconoscere fino a che punto si è legati a carne e fisicità oppure si è pronti per affrontare il “gravame” dell’immortalità.
Per esprimere il proprio consenso (a volere operare per la realizzazione di un piano – progetto che ponga le basi per l’accoglienza di chi si ritrova a sua volta a dover scegliere se partecipare oppure rimanere incredulo nei confronti di una realtà che comincia ad apparire nella sua consistenza diversa perché aperta verso ciò che prima non veniva nemmeno considerato come possibile esistenza) bisogna che la coscienza si adegui a dovere apprendere una grande lezione. E cioè che non è lei a pilotare ciò che, definito uomo, è invece la risultanza di processi interattivi che producono un insieme che contemporaneamente si esprime su più piani – livelli di consapevolezza per cercare di raggiungere un equilibrio stabile sia come forma sia come sostanza; integrando così in un unico essere la consapevolezza che ogni dimensione detiene e che resta celata se non si arriva a comprendere che la realtà è una ed occorre viverla pienamente sempre.
Stabilire quindi dopo che tutto è impermanente perché ormai si è entrati a far parte di un costrutto che, basandosi sull’unità, non può che accertare che l’impermanenza proprio a questo mirava protendendovisi, è la naturale conseguenza dell’essere nuovo, quell’uomo che dalla Terra si espande verso l’universo abbracciandolo in sé.
Il processo di unificazione abbraccia contemporaneamente più dimensioni e, più queste si trovano in fase di apprendimento relativo, più risulta problematica la realizzazione di ciò che permette all’uomo di essere in linea con i processi cosmici che pervadono le galassie facendole vibrare in modo da produrre cambiamenti di stabilità.
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