17 settembre 2009 Evidentemente se la vita continua qualcosa ci sfugge; è aldilà della nostra percezione. Forse perché si cerca fuori quel che è dentro; dentro di sé; in ognuno. Una dimensione interiore sulla quale non è possibile indagare a livello “scientifico” perché gli strumenti per farlo sono anch'essi interiori. Strumenti da trovare mentre si è vivi. Con la morte scompaiono senza lasciare traccia. La possibilità infatti di adoperare tali strumenti è data proprio dal corpo; se si riesce ad entrare dentro di sé costruendo le condizioni che lo consentono. Siamo noi l'interfaccia tra il qua e l'oltre che ci sfugge. Il ponte siamo noi. La possibilità di alzare il velo però deve essere colta mentre si è in vita; prima della morte. Dopo il mistero resta: chi è morto non ha più il corpo per dire se c'è ancora vita; chi è vivo non può udire se prima non entra dentro di sé. |
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