Ridistribuire il benessere per un nuovo vero Benessere 17 marzo 2008 Ridistribuire il benessere non significa togliere a qualcuno per dare ad altri, ma mettere tutti nella condizione d'avere tutto. Anche perché chi ha niente ha tutto se non gli manca nulla per vivere. Ridistribuire il benessere fa parte di un processo di trasformazione legato ad un nuovo sistema globale di comunicazione e collaborazione di cui fanno parte non soltanto umani e terrestri ma anche altre specie la cui vita ha caratteristiche simili a quelle che andrà a prendere l'uomo nuovo. Questa collaborazione in linea coi principi della reciprocità e del mutuo soccorso fa sì che venga in appoggio un sistema già collaudato che bisogna solo integrare con l'aggiunta di un nuovo pianeta a livello cosciente: la Terra. Tale armonia, quella generata dal sistema, non può essere intaccata da nessuno perché si basa sulle capacità intrinseche che ogni essere possiede e che vengono meno allorché decide di non osservare le regole del non profitto e della fratellanza cosmica. Immediatamente precipita nello stato del bisogno che lo costringe a riequilibrare ciò che ha tolto; o che avrebbe voluto togliere perché non è nemmeno tanto semplice potervi riuscire. Quando il sistema si amplia perché accetta in massa elementi nuovi, cosa che sta succedendo ora nei confronti della Terra, è naturale che occorra un assestamento per potere bilanciare ciò che se così non fosse provocherebbe squilibrio all'intero sistema. Ma, poiché si tratta di qualcosa di collaudato e di stabilmente assodato, si sa come procedere per evitare i rischi connessi all'inserimento di chi non preparato potrebbe anche involontariamente arrecare danni, o disfunzioni. Innanzitutto bisogna capire che ciò che necessita può esser prodotto immediatamente a condizione che non costituisca zavorra da dovere in seguito eliminare. Si tratta di concepire cosa occorre e di adeguarsi alle regole generali che rendono stabile il sistema; e tutti quelli che in esso trovano riferimento e sostegno per esigenze e necessità mentre collaborano a loro volta affinché al prendere corrisponda un dare in base alle loro capacità. Cosa questa che non solo bilancia il sistema ma, oltre a renderlo stabile perché non ci sono spinte disarmoniche dovute a propria cattiva volontà o atti di egoismo, non distrae da quelle che sono le vere necessità. La necessità dell'uomo nuovo e quindi ciò che è legato al suo benessere sono funzionali e coerenti alla sua partecipazione ad una società multidimensionale che si occupa e preoccupa della evoluzione dell'uomo e di tutto ciò che ad egli collegato rappresenta cammino per la spiritualizzazione della materia. Così che, avendo bisogno di sostegno alla propria opera che è a sostegno di altri, è del tutto naturale che si abbia tutto il supporto necessario per potere agire. Il punto è capire qual'è l'azione ed il modo in cui esprimerla. Perché trattandosi di un'azione rivolta verso l'interiorità bisogna intervenire adeguando coscienze, così che ognuno possa sviluppare opportune capacità per provvedere a se stesso innanzitutto. La metamorfosi che si prospetta è a carattere generale, nel senso che ogni cosa si ritroverà nella condizione di fare scelte inerenti al cambiamento così che nessuno abbia a dubitare della giustezza del progetto stesso che in questo modo trova pratica applicazione sia col consenso, sia col diniego. Verificare ciò è quanto mai opportuno oltre che necessario per comprendere appieno i meccanismi che regolano i flussi di omogeneità cui bisogna attenersi per agire. Un flusso di omogeneità riguarda riguarda e coinvolge più coscienze; tutte quelle che dallo stesso traggono nutrimento ed indicazioni. Se per esempio il flusso è attinente al karma, ad esso fanno riferimento tutte quelle coscienze che devono approfondire il tema relativamente alla particolarità che viene evidenziata ma che coinvolge anche a livelli più profondi in un intreccio che rende il karma propedeutico alla resurrezione superando di fatto ogni rinascita. Indirizzo che se conseguito immette ad uno stato di coscienza diverso e più profondo nella realizzazione di chi si è. E chi si è se non la matrice dell'universo che non ha ancora compreso d'esserlo? Cosa che per diventare tale ha bisogno di giusta consapevolezza attraverso opportuna conoscenza. Conoscenza di cui i flussi sono portatori per sperimentare la realtà man mano che la si conosce e valuta. |
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