Riconoscersi 2
24 febbraio 2007
Riconoscere se stessi non è né facile né semplice. Non è facile cogliere aspetti complessi che spesso appaiono secondari e così ci si limita ad osservare solo quelli più evidenti. In una incarnazione i temi da affrontare sono di natura affettiva, religiosa, sociale e sessuale e, anche quando uno di questi sembra preponderante, non è mai scisso dagli altri. Riconoscersi pertanto nella complessità di chi si è implica una seria disamina del proprio io terreno al di là della immedesimazione nello stesso. Al di là quindi dall'aspetto affettivo sia nei propri riguardi, sia verso gli altri; tutti gli altri, anche i propri cari o quelli verso i quali si nutrono sentimenti non proprio amichevoli. Passaggio fondamentale questo per poter eventualmente concepire chi si è a livelli più profondi dell'esistenza e, quando manca questa serenità nella osservazione, non è proprio possibile per esempio comprendere il perché della incarnazione stessa che magari presuppone esperienze in apporto a vite già vissute. Lasciarsi coinvolgere dall'emotività o trovare giustificazioni al proprio operato non serve a niente. Anzi non permette la necessaria lucida neutralità nella osservazione. Del resto l'eventuale ricordo di esperienze relative a vite precedenti è abbastanza improprio se attribuito all'uomo che sta vivendo ora la sua vita, quella che conosce; tale ricordo infatti appartiene a chi lo detiene in una dimensione più profonda. E quando l'uomo è partecipe del ricordo (anche solo a sprazzi) dipende dalla connessione che si viene a creare tra lui ed il suo essere interiore che venendo in superficie (rispetto alla dimensione umana) esprime ciò che è suo in funzione del suo vissuto; e di ciò che vuol trasmettere proprio all'uomo (anche se l’uomo lo vive come fosse un suo ricordo, una sua vita precedente). Far parte di un insieme in quanto singola vita non vuol dire possedere la coscienza di tale insieme ma la propria, limitata alla propria esperienza. La coscienza di una cellula di un uomo non ha la coscienza dell'uomo. Certamente nell'uomo che si incarna, proprio perchè deve sperimentare specifiche esperienze, qualcosa a livello di coscienza permane come ricordo che lo lega al suo essere più profondo; una traccia da seguire per poter rientrare proprio da dove parte il ricordo. Il ricordo vero però avviene solo se c'è immedesimazione, identificazione in chi si è nel profondo se lo si sa riconoscere riconoscendovisi. |
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