Vincere le paure è un po’ come
superare un ostacolo e tante volte l’ostacolo è invisibile.
Acquisire sicurezza dipende da
cosa si vuole ottenere. Non tutto per esempio è fattibile ma tante cose non
si fanno solo perché o non si prova o ci si relaziona con le stesse in modo
sbagliato.
Un tipo di relazione che
l’uomo non conosce è quella che riguarda la sua capacità di poter cogliere i
frutti del lavoro interiore. Perché affidandosi rinuncia ad usare quello che
invece gli darebbe la possibilità di interagire con l’energia sottile con la
quale entra in contatto una volta attivati i canali che ne consentono il
flusso.
Un po’ come essere riusciti a
raggiungere l’acqua perché assetati pretendendo però che debba essere l’acqua
a fare il primo passo.
Attendere che debbano essere
gli altri a soccorrere solo perché ci si è incamminati verso la spiritualità
ha tempi lunghi rispetto a ciò che si può fare perché nella capacità di
poterlo fare.
Se vogliamo l’uomo quando
affronta paure o difficoltà è perennemente in attesa del miracolo. Di
qualcosa che in modo compassionevole, sentito il suo richiamo, risolva.
La soluzione spesso è così a portata
di mano che veramente sembra assurdo che non si riesca a cogliere delle
evidenze lampanti solo perché si ripone lo sguardo altrove. Ma
così è.
L’attesa in questo particolare
momento di esseri che vengano a risolvere problemi connessi al cambiamento
di stato e della Terra e dell’uomo è quanto di più sbagliato possa esserci.
Ed in effetti ponendosi in questo modo si sciupa il “potere” conseguente
all’approccio avuto con il mondo sottile e l’energia che ne è parte.
Si ritorna all’assetato e
l’acqua, ma questa volta per capire che basta bere; perché l’acqua c’è e da
invisibile bisogna solo renderla tangibile alla propria sensibilità.
La sensibilità umana, in
questo particolare momento, non è più filtrata e condizionata dal mondo
sottile perché questo a sua volta sta producendo un grande sforzo di
recupero di integrità per allinearsi alle esigenze della Terra che sono di
cambiamento e trasformazione.
L’input lo da la Terra e
pertanto è normale che tutto il suo corpo si adegui. Il corpo energetico
della Terra è il mondo sottile che sfugge all’uomo (anche se lo condiziona
nelle scelte, nei movimenti e nelle aspirazioni).
Questo in effetti avviene
anche ora se si vuole esaminare bene quel che sta succedendo; perché proprio
in funzione del cambiamento in atto, e quindi di un azzeramento conseguente
ad un diverso allineamento tra Terra e Sole nei confronti della galassia,
proprio per questo il condizionamento del mondo sottile nei confronti
dell’uomo diventa neutro. Il mondo sottile, non avendo nulla da offrire, si apre a
ricevere e questo fa sì che la sua nuova energia divenga per l’uomo fonte di
benessere; perché utilizzabile va utilizzata in modo da trarne benefici
senza ricreare un piano energetico fuori controllo dalla mente umana che di
conseguenza, perso il suo potere, diviene vittima di uno stato di fatto dal
quale non può riuscire a districarsi se non attraverso approfondite fasi di
allineamento a quella che era la sua condizione originaria.
Ora però, visto che questo
tipo di lavoro viene “scontato” perché è la Terra a produrre la condizione
ottimale, è anche il momento di essere pronti per approfittare delle nuove
condizioni. Un nuovo terreno su cui edificare coltivando ciò che serve e
tralasciando tutti quei condizionamenti che sperimentati hanno prodotto
(facendolo perdurare) uno stato d’essere necessario all’uomo per essere pronto
ora.
Pronto ora è la condizione
dell’anima; di chi presente nel presente deve usare il pensiero per
costruire senza diventare vittima identificandosi nel costruito.
Il concetto di unità non è
semplice da assorbire e meno ancora da manifestare: è un po’ essere senza
tempo e senza spazio ma non perché tali elementi non ci siano, ma
semplicemente perché capaci di averli già in sé senza doverli percorrere. Al
movimento subentra l’immediatezza; che se perdura (e deve visto che questo è
il vero attributo della mente e non quello di perdersi cercando di
recuperare pensieri che ristagnano -ristagnavano- nell’eterico) non produce
la scissione che come conseguenza genera spazio e tempo (da esaminare
vivendoci per capire come fare ad uscirne).
Uscire fuori da tempo e spazio
in effetti significa essere in una nuova condizione; un nuovo stato
d’essere; quello che la Terra sta generando e l’uomo acquisendo.
Il punto delicato è il
momentaneo sfasamento: il buio da attraversare superandolo se si vincono le
paure che non hanno più motivo di esistere perché azzerandosi tutto anche
loro vengono meno.
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