Il ritmo della Pace

 

Immaginare il nuovo mondo, il regno della Pace, è solo fantasia. Non ci sono ancora gli elementi che lo delineano.

Del resto dire Pace vuol dire tutto e niente. Specialmente quando si pensa che la Pace possa essere imposta con le armi. O con leggi che prevedendo punizioni mettono momentaneamente a tacere la sete di potere e l’odio razziale di cui è ancora, purtroppo, intriso l’animo umano.

Non rubare, per esempio, dovrebbe essere un fatto di coscienza, non un obbligo che prevede sanzioni.

Come del resto dovrebbe essere spontaneità del cuore non affliggere chi ha meno capacità o “fortuna”. Senza lasciar morire di fame o sete propri fratelli adducendo scuse a vario titolo, incluso il colore della pelle.

La Pace, quella che regna dentro il cuore, ha un ritmo particolare: è allineata al ritmo della vita che prende e da. Al ritmo che spontaneamente distribuisce tutto ciò di cui ha capacità senza preoccuparsi di chi riceve. Sa infatti che ogni cosa prenderà in base alle sue capacità trattenendo per sé il necessario e basta. Ridistribuendo ciò che in eccesso è linfa per chi ha tale necessità.

Trattenere per sé, ecco il vero problema. Ciò che impedisce alla Pace di regnare ed all’anima di emergere.

Il flusso della vita esprime proprio questo, e se si è in sintonia, leggeri perché non si trattiene ciò di cui non si ha necessità, è il flusso stesso che alimenta mentre determina le condizioni che permettono alla vita di esprimersi.

Il ritmo della Pace è un cuore. Come il cuore prende e da. Dona, senza trattenere, tutto ciò di cui ha capacità.

 

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