Effetto ricaduta |
La coscienza può espandersi entro certi limiti. Oltre deve necessariamente trasformarsi. Deve trasformare il suo involucro per non essere costretta a stazionare in una condizione di disagio. Disagio perché, concependo di più, non potrebbe spaziare in mondi che troverebbe reali. Mondi dove potrebbe svolgere un ruolo che, se pur inizialmente di apprendimento, la porterebbe a riversare sulla Terra tutto ciò che lì potrebbe prendere ed apprendere. Per attuare questo, per far sì che corpo e mente a loro volta concepiscano di più, più in profondità, la coscienza deve trasmettere loro tranquillità. Deve portare in terra, nel suo corpo, quella Pace che sa esistere dove lei coscienza non può permanere. Proprio a causa dei continui richiami, delle sollecitazioni, che corpo e mente attuano nei suoi confronti perché temono di essere abbandonati. Del resto il compito della coscienza non è quello di evadere, ma di costruire: di attuare quello che sa possibile per migliorare la vita a livello collettivo; se lei coscienza è in linea coi principi dell’anima. Anche se sicuramente è così per quelle coscienze che iniziano a spaziare nelle profondità dello spirito. Riescono a farlo proprio e solo perché in sintonia con la loro anima. Questo processo, di ricaduta, è abbastanza semplice. Basta prendere e dare: senza trattenere. Trattenere che vuol dire tenere per sé la Pace intravista senza trasmetterla al mondo.
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