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Intuizioni 4 giugno 2008 Le intuizioni appartengono al mondo sottile. Sono vere e proprie saette che colpiscono la coscienza; propongono delle alternative o particolarità da considerare. Chi le scaglia è l'anima. Lo fa per indirizzare verso un cammino che (qualunque possa essere a seconda di ciò che il tal uomo deve sviluppare) fa constatare che esiste un legame tra interiorità e fisicità; tra anima e coscienza. Per far considerare che, se le intuizioni non sono farina del proprio sacco, deve pur esserci un luogo da dove provengono e qualcuno o qualcosa che le emana ed indirizza. Spesso delle intuizioni possono cambiare radialmente la vita; ed il senso della vita. Basti pensare a chi, a seguito di una intuizione, si dedica totalmente a quello che gli è sembrato possibile realizzare. Molto di frequente le intuizioni arrivano come un fulmini a ciel sereno. Nel bel mezzo della bagarre dei pensieri quotidiani ce ne è uno in particolare che “deve” essere colto perché diverso dagli altri. Oppure quando cercando di creare il silenzio interiore si coglie qualcosa di particolare che serve da input verso un conseguente interesse realizzativo. Fatto sta che, a prescindere da cosa producono e che riguarda il singolo, la funzione delle intuizioni può essere l'arco che consente di individuare chi manovrandolo scaglia le frecce. Ed in effetti, se anziché concentrarsi solo sulle intuizioni (volendo dare loro un senso pratico di utilizzo) si volesse anche approfondire immediatamente chi possa essere il latore del messaggio, forse si potrebbe cogliere che non solo ciò avviene all'interno di sé, ma che c'è una azione che ha uno scopo ben preciso. Scopo che, non limitato alla sola intuizione (ammesso che si riesca a concepire che c'è un essere che indirizza), può diventare un vero e proprio rapporto diretto se, capito di cosa si tratta (e quindi ponendo l'attenzione non tanto sul messaggio bensì sul messaggero) si vuole approfondire in tal senso con coscienza e volontà. Se infatti il messaggero è in grado di indirizzare o proporre attraverso delle intuizioni (e quindi capace di agire nel sottile adoperando mezzi idonei nei confronti della coscienza perché sa di cosa ha bisogno e sa come fare a sensibilizzarla) non può non cogliere ciò che la coscienza emana come richiamo se intende iniziare un rapporto più stretto di “collaborazione”. Ciò è molto importante. Riflettendoci sopra e volendo sperimentare, tale approccio potrebbe corrispondere ad una chiave che apre una ben precisa serratura. La porta del cuore. Con risultati anche imprevedibili e sicuramente diversi dalla ordinarietà. Iniziando dall'intimo dialogo tra anima e coscienza perché, una volta individuato chi trasmette, ci si pone all'ascolto e si possono perseguire obiettivi molto particolari; sicuramente oltre la portata umana perché riguardando il piano dell'anima sono proiettati verso la collettività e non verso interessi personali. |
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