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Essere fratelli 20 aprile 2008 Percepire la propria interiorità immette in un nuovo stato di coscienza dove l'invisibile si manifesta perché subentrano organi che lo consentono. Ogni inizio è la conseguenza a qualcosa che si è chiesto; difficilmente si procede sul sentiero interiore senza l'intima richiesta. Richiesta che tanto più è sincera tanto meglio viene accolta; richiesta che tanto più è spassionata (poiché indirizzata verso la collettività) tanto meglio riceve il supporto che ne consente la realizzazione. Ogni cammino ha uno scopo, ora quello comune è di addolcire l'animo umano rendendolo sensibile alle sue capacità che restano in ombra quando la barriera dell'egoismo in generale fa germogliare sentimenti legati al possesso ed alla sopraffazione. Perché di questo si tratta quando manca la fratellanza che accomuna senza escludere nessuno. Essere fratelli può significare divenirlo ed in questo consiste l'iniziazione verso compiti in cui la fratellanza si manifesta perché utili al processo generale che la vede impegnata nel perseguire i risultati che consentono un ampliamento di coscienza a livello generale. La fratellanza non si limita alla sola assistenza o al semplice predisporre piani d'azione atti a generare condizioni favorevoli anche quando così può non sembrare; la fratellanza agisce direttamente attraverso i fratelli incarnati che hanno saputo trarre da loro stessi la nuova vita, quella che li rende fratelli e vivi anche nella condizione animica, dove cioè la consapevolezza è in grado di indirizzare direttamente sul cammino senza la possibilità d'errore. |
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