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Compiti

5 maggio 2008



 
L'anima interviene direttamente nella realtà umana quando c'è chi la pone al centro di sé dandole la possibilità di esprimere compiti per i quali è necessaria la sua presenza.
Questi compiti fanno parte del cibo che la coscienza deve far suo per riconoscere in se stessa qualità relative a profondità inaccessibili, e che bisogna far emergere per averne visione acquisendone capacità. Tali compiti rappresentano linee guida da seguire perché indirizzano verso cambiamenti evolutivi dando prova che è possibile migliorare la condizione se si attingere a ciò che attraverso la conoscenza viene reso disponibile.
Mettere a disposizioni le informazioni fa parte di progetti che trovando applicazione imprimono svolte talvolta epocali se ciò è insito nella manifestazione.
Un progetto è lo sforzo comune di un piano che si fa carico di realizzarlo perché attinente alle sue capacità e conforme al suo modo di concepire la vita. Tale piano allora partecipa in forma attiva alle varie fasi del progetto per far sì che nulla possa impedirne l'esecuzione (quando si tratta di realizzare passaggi impliciti alla manifestazione perché funzionali a ciò che la vita deve realizzare).


Il piano incaricato dello sviluppo della coscienza umana è quello dell'anima. L'anima ha il compito di istruire la coscienza preservandone l'integrità per far sì che in ogni momento sia salvaguardato il principio della libertà di essere ed agire.
Libero di essere l'uomo lo diventa allorché concepisce che può esercitare questo attributo in conformità al suo stato ed agisce di conseguenza. Fino a volersi identificare nell'anima se concepisce che il suo scopo in quanto coscienza è proiettato verso fini che interessando l'anima la possono coinvolgere nel suo cammino terreno. Far scendere l'anima in Terra è compito dell'uomo; solo lui può volontariamente evocarla a sé per rinunciando a se stesso per diventare un nuovo essere; un uomo che rinasce mentre è vivo sulla Terra per realizzare fini attinenti al piano dell'anima.
Lo sviluppo della coscienza umana si può espandere al piano dell'anima solo quando l'anima presenzia direttamente in Terra in quanto uomo. E non per effetto della reciprocità ma della identificazione.


L'identificazione dell'uomo nell'anima corrisponde ad una rinascita e segna la svolta che imprime all'uomo nuova energia attinente al fine da realizzare. L'immissione di tale energia è un passaggio molto delicato. Si tratta infatti di mutare radicalmente la sostanza pur restando nella forma.
Una vera e propria metamorfosi per consentire all'anima l'adattabilità nel fisico divenendo coscienza d'uomo con capacità inerenti al piano dell'anima applicabili però nella fisicità. Un progetto che prende consistenza attraverso l'opera congiunta dell'uomo che ci crede e dell'anima che decide di volersi incarnare direttamente nell'uomo; senza più limitarsi ad agire attraverso la parziale e relativa sua proiezione, quella che di fatto è l'uomo.


L'anima diventa uomo in Terra quando deve contribuire a dare un perché all'esistenza basato su fini più profondi rispetto a quelli che normalmente la coscienza umana coglie e percepisce.
Anche una coscienza molto affinata ha dei limiti oltre i quali non può spingersi. Per questo l'anima deve intervenire direttamente in Terra. Solo quando però c'è identità di vedute tra coscienza umana ed anima ed un fine comune da realizzare.
La coscienza che incarna la propria anima è riuscita a raggiungere la pienezza del suo stato e a quel punto non può far altro che scomparire; annullarsi nell'anima che la integra a sé.


Ciò che ne consegue è un'azione coerente con quanto si intende realizzare sul piano umano; oltre ai presupposti esistono i mezzi fisici per attuare. Come dire che l'intenzione si incarna divenendo azione precisa e mirata per finalizzare lo scopo.


Quando più anime si incarnano per realizzare un unico progetto ciò vuol dire che lo stesso attiene ad un passaggio molto importante che l'evoluzione deve conseguire per accrescendosi di sue potenzialità poterle manifestare.


La gradualità è salvaguardata ed il fine raggiunto quando tra uomo ed anima si instaura l'intimo connubio che fa sorgere un essere nuovo. Un parto di luce nella carne per dimostrare che è possibile attuare quel che si concepisce quando ciò fa parte delle potenzialità della coscienza che scoprendole non soltanto le fa sue ma le realizza anche.


La coscienza d'altronde ha un fine, realizzare se stessa. Il che comporta doversi conoscere fino a raggiungere la completezza di sé che in automatico la rende anima incarnata viva in Terra.
Quando così non è c'è una coscienza che cerca ed un'anima che attende che la coscienza maturi la necessaria consapevolezza che le pone su un unico piano materializzandolo. Imprimendo cioè l'energia necessaria affinché si realizzi.