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Baricentro

28 marzo 2008





Alla deriva, pilotando alla deriva per essere in linea col nuovo mondo; senza lasciarsi abbattere ma in grado di cavalcare gli eventi. Eventi che, negativi solo in apparenza, allineano proprio al nuovo perché consentono di liberarsi di scorie e non necessità.
E per chi è in cammino questo non può più essere traumatico, il risveglio è già avvenuto. Bisogna non preoccuparsi e lasciar fluire.

Concepire ciò può significare aver capito, aver metabolizzato che i nuovi flussi non possono nuocere se non ci si discosta dal loro campo d'azione. Ed il campo d'azione di un flusso è dentro se stessi quando la realtà che bisogna configurare ha la sua matrice nell'interiorità.
Deve apparire ciò che è già dentro ma è ancora buio; completamente buio per tanti, opacizzato per alcuni, non ancora chiaro per altri ancora.



Quando si è dentro un sistema e questo è indispensabile alla quotidianità, i tempi tecnici per la trasformazione possono generare alterazioni e squilibri. Solo in apparenza però, solo nella coscienza di chi pensa che gli eventi possono arrecargli danno e per questo soffre.
Se da un lato la sofferenza è utile, quando è superflua crea solo fastidi che squilibrano la propria centratura la quale invece deve essere costantemente rivolta verso il centro di sé. Il nuovo baricentro che consente l'emersione dell'anima.


Si sale di livello, si ascende ad una diversa vibrazione ed il fisico deve adattarsi trovando nuovo equilibrio.
La nuova centratura, non più emozionale e quindi relegata negli istinti e la sessualità, consente un migliore approccio con i piani più sottili (e per questo più profondi) dell'esistenza.
Stabilizzarsi sulle frequenze del cuore connette alla Terra; alle vibrazioni della nuova Terra. Cosa che consente gradualmente di spostare il proprio baricentro adeguandosi alle nuove vibrazioni della nuova Terra. La destabilizzazione avviene in chi resta ancorato al vecchio che scompare.


Gradualmente la Terra adeguerà tutto al suo nuovo stato d'essere (o meglio ancora tutto si dovrà adeguare alle sue nuove vibrazioni), ma il punto è entrare volontariamente in risonanza per non subire le conseguenze della destabilizzazione. Bisogna cavalcare la deriva, così da agevolare il flusso che alimentando da dentro trova riscontro in ciò che la Terra esprime.


Un innalzamento di coscienza coinvolge tutto. Non può essere a livello mentale o spirituale e basta. Occorre che l'intero essere trovi una nuova armonia dove ogni cosa si può esprimere ad un livello superiore, alzandosi di livello.
Alzarsi di livello è una necessità per evolvere sempre più verso la consapevolezza; e la consapevolezza stessa prevede passaggi che lo consentono, oltre a determinarlo.


Tutto parte sempre da dentro. Da dentro la Terra, da dentro l'uomo, da dentro il Sole. Visto che questi sono i riferimenti cui l'uomo deve attenersi per concepire in maniera concreta il suo essere completo, bisogna rivolgersi dentro per scoprire che c'è già ciò che solo dopo si va a manifestare.
E lo si manifesta, lo si può manifestare perché lo si concepisce: vita interiore che prende consistenza perché si sa decifrare (e quindi decodificare) una matrice ben precisa che consente di allinearsi a ciò che la globalità prevede non soltanto a livelli planetari o stellari. La lontananza, quella che si ipotizza, è solo funzionale alla mancanza di capacità di percorrere distanze quando si è configurati in aderenza ad un dato ambiente.


L'ambiente Terra, quando va a modificarsi, permette che si esprimano forme di vita in aderenza al suo grado d'essere. Più la Terra evolve (perché si adegua a vibrazioni sempre più sottili che la rendono in sintonia con intelligenze interspaziali), tanto meglio l'uomo avrà capacità di spostarsi dove ad ora crede sia impensabile.
Ma sono processi naturali. Importante è conoscerli; per non lasciarsi travolgere da ciò che invece deve arrecare beneficio.
E la conoscenza, quando arrivano momenti come quello attuale, è fondamentale per riuscire ad attraversare lo stadio pericoloso perché il vecchio si destabilizza ma il nuovo non è ancora consolidato come riferimento certo.


Il nuovo va costruito, con pazienza e volontà, ma senza voler imporre nessuno di quegli schemi che destinati a scomparire non consentono di venire fuori dal reticolo energetico che il consolidamento del tempo ha edificato.
I reticoli sono il vero mistero da affrontare e superare. Se cadono da soli creano scompensi incredibili perché (in quanto schemi) danno protezione. Se si riescono a decifrare e superare, in momenti come questo, consentono non solo di cavalcare l'evento, ma addirittura di determinarlo perché immettono dove l'evento trae origine; e quindi in un baricentro ancora superiore rispetto a quello “fisico” che invece si va a concretizzare da solo.
Sempre un fatto di vibrazione e decodifica. Ciò che non si percepisce non può essere decodificato, ma se lo si concepisce inizia un nuovo viaggio.