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Assunto 15 marzo 2008 Distribuire benessere parte da un assunto: possedere tutto pur avendo niente. Affermazione in netto contrasto con la realtà, eppure... La reale consistenza della vita ha come presupposto la rigenerazione, spontanea o indotta. Spontanea quando avviene in modo naturale, indotta quando la si attua volutamente. Ed è un fatto di coscienza, consapevolezza e capacità. Essere consapevoli della vita in quanto tale (e quindi capacità di esistere sempre e comunque), dipende esclusivamente da se stessi. Dipende dall'intimo rapporto con la propria interiorità e da cosa si pensa sia. Ciò che è dentro, dentro di sé, fa parte del proprio essere. Anche quando si ignora di essere già vivi dentro, a livelli superiori e più profondi dell'esistere. La non conoscenza è un limite la sua mancata applicazione un ostacolo da superare. Conoscersi dentro è una capacità da acquisire (quando manca). Conoscersi dentro per essere chi si è nel profondo di sé è attuare il principio della rigenerazione consapevole percorrendo la via che dalla conoscenza porta alla realizzazione della stessa. Essere chi si è nel profondo di se stessi (e dunque chi vive nella interiorità), fa vedere e concepire la realtà in modo diverso. Viene colta la trasformazione che permea la realtà fisica perché si diventa chi la concepisce; chi emergendo da dentro può adeguare il fisico al suo stato. Chi, proprio perché emerge da uno stato in cui il benessere è una condizione naturale ed intrinseca al suo essere, rigenera la coscienza dandole la necessaria stabilità che le consente di essere centrata con il flusso che la vita esprime a sostegno della realtà che costruisce. Flusso che, portatore di benessere a livello collettivo perché alimenta il senso della vita basato su fratellanza ed equanimità, consente a chi se ne alimenta di godere dei benefici connessi; senza doversi preoccupare di accumulare ed evitando di trattenere ciò che (poiché appesantisce) costringe a perdere la leggerezza che contraddistingue l'anima. Quando non si ha bisogno di niente perché la vita (il nuovo flusso) provvede a tutto, è naturale adeguarsi ad uno stato dove lo scopo è fare in modo che altri, tutti, si ritrovino nella stessa condizione. Benessere comune che consente di solidificare il valore della fratellanza dove provvedere ad altri rende implicito che altri provvedano a sé in un mutuo reciproco soccorso che da continua e duratura stabilità. |
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