F M O O |
||
|
|
|
|
Svuotamento e frantumazione 4 aprile 2007
La ragione per cui ci si sente svuotati fa parte del programma. Essere senza energie è presupposto per potere accogliere un’altra energia, quella nuova e diversa; più potente ed in grado di trasformare o di enfatizzare (se non ci si è svuotati) il vecchio che ristagna (correndo il rischio di accavallamenti e confusione). Ovvio quindi che ci si debba sentire frastornati. Sono prove generali il cui fulcro sarà l'assenza di pensieri. Non venendo più alimentata energeticamente la fascia eterica (dove risiede tutto ciò cui la mente fa riferimento nel suo rincorrere ogni sorta di pensiero), è normale che esaurita l'energia residua avvenga il collasso. Energia residua che comunque consente all'eterico di prendere importanti decisioni: scomparire oppure fondersi per dare il via ad un nuovo mondo. Ecco che allora, inquadrata la situazione, è auspicabile da parte di chi è vivo in un corpo fisico fare “spazio” accettando quelle parti di sé che lo elevano di stato rinunciando al contempo a tutta la zavorra che, pesante, appesantisce e deve andare a far parte di un altro piano esperienzale. Questa frantumazione però non va vista in modo negativo, anzi. È ciò che consentirà alla zavorra di potersi trasformare nel tempo attingendo a quei ricordi che le sono rimasti impressi e che erano la parte che ora abbandona per voler continuare su esperienze di natura fisica. Un po' come una scintilla che rimasta livello di ricordo va (andrà) ricercata ed alimentata da parte di chi, scoprendola dentro di sé, avrà in seguito una nuova possibilità di ricongiungersi con chi ora sta rifiutando perché non sicuro sulla strada da percorrere. Comunque, rispetto al piano fisico che gode della massima attenzione per ciò che dovrà produrre, chi corre più rischi è proprio l'eterico. Eterico che, “restando senza casa” (perché viene a mancare il suo piano di appoggio naturale se non si fonde con l'uomo che sta facendo un passaggio coscienziale dimensionale), dovrà ricominciare ad animare ciò dove resta inserito per cercare di dar corpo ad un nuovo ordinamento; più capace ed evoluto rispetto a quello attuale ma pur sempre di natura fisica e di gran lunga inferiore rispetto a ciò che ora si lascia sfuggire. Nell'economia generale i conti tornano. Anzi è molto utile che parte, gran parte dell'eterico non effettui il passaggio, perché se così non fosse il nuovo ciclo dovrebbe avere tempi enormi di percorrenza in quanto privo di quel bagaglio indispensabile che a livello energetico guida (anche sbagliando direzione ma pur sempre con una coscienza di quarta dimensione) ed alimenta il piano su cui va ad aderire per farlo evolvere evolvendosi. Tutto ciò fa parte della normalità dei cicli della vita dove oggi chi si “sposta” è chi “ieri” non lo ha fatto; per vari motivi o a vario titolo e/o proprio per preparare ciò che ora può avvenire. |
||