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Donare conoscenza 27 aprile 2007 In una normalità dove la vita non ha bisogno di alcunché in quanto autosufficiente ed immortale succede che, siccome il tempo non la può condizionare, mancano i riferimenti per valutare la condizione dell’uomo che invece (non avendone ancora coscienza) arranca ad inseguire ciò che ha dentro e non conosce. In tale normalità i ritmi sono attinenti al tipo di coscienza che esprime e pertanto non condizionati dal bisogno e dal dolore poiché non necessari alla sua evoluzione che si basa sulla datività della conoscenza per spirito di Amore. Donare conoscenza non è un attributo della mente, appartiene al cuore; cuore come espressione dell'anima. L'anima è una proiezione di gioia, il tessuto del Divino Amore. La gioia è la componente della vita senza la conoscenza; immortalità che vuol sapere se è eterna; immortalità che per concepire la gioia del suo stato naturale deve sperimentare dolore e sofferenza attraverso passaggi evolutivi così da essere nella pienezza (Amore) avendone piena consapevolezza. Cosa questa che consente di poter donare conoscenza funzionale al bisogno di chi evolve nell'acquisirla. La conoscenza, questo tipo di conoscenza, non appartiene ancora alla Terra (che dispone di una conoscenza che ha già ricevuto, assimilato e concepito), è in fase di sviluppo tramite sperimentazione. Ciò che si sta sperimentando oggi sulla Terra è come relazionarsi con chi, fonte di conoscenza, può mettere nella condizione di agganciare un piano evolutivo più profondo senza averne timore; recuperando (attraverso la conoscenza) la gioia che si ha dentro e che consente la fusione in ciò che, sempre gioia, per questo sortisce consapevolezza e capacità. Essere soggetti attivi in un processo che vede la Terra in fase di trasformazione (per realizzare un suo passaggio evolutivo coscienziale), fa sì che proprio la conoscenza sia strumento utile a livello personale per traslarla nel collettivo agevolando il flusso che immette nella trasformazione. La conoscenza ha però un fine: fare diventare attraverso assimilazione ciò che emana; pretende l'incorporazione di sé in chi così diventa il frutto della conoscenza stessa. Quando avviene una parte di conoscenza si è incarnata nell'uomo che in modo consapevole ha saputo richiamarla a sé risvegliando la gioia che ha dentro che lo consente. Risvegliare la gioia è il passaggio successivo alla realizzazione della Pace interiore; nel senso che, più il senso di pace diventa costante e profondo, meglio emerge la gioia nel sapere chi si è scoprendo che patimenti e sofferenza non sono necessari; e che anzi si può trasmettere agli altri (se lo vogliono) la stessa conoscenza confluendo assieme verso ciò che diventa meta comune e stato di coscienza nuovo per la Terra. Vincere le paure dunque è una conseguenza della conoscenza che, realizzata in tal senso, consente di diventare chi non ha tale paura perché oltre gli eventi che condizionano la vita umana. Far parte di questa realtà conoscendola è viverne il cambiamento. È essere parte attiva di un processo che fa evolvere e la cui realizzazione avviene anche attraverso il proprio contributo che serve ad alimentare e rendere visibile il processo stesso a chi, all'oscuro, non vede ancora l'energia diversa di cui la Terra si sta fortemente arricchendo per potersi rimodellare ad esigenze di natura cosmica. Esigenze che, facendo relazionare la Terra in modo diverso nei confronti del Sole e della galassia, fanno sì che emissari vengano a fare la sua diretta conoscenza permettendo reciproci scambi per la realizzazione del Bene Supremo, l'Amore che è vita con gioia.
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