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Attingere dalla vita

17 dicembre 2007




Attingere dalla vita fa parte della vita stessa, così che autorigenerandosi si possa confluire verso l'immortalità. Attivando il processo che rende l'uomo un essere completo sulla Terra, capace di autodeterminazione in quanto in grado di attingere da sé, dal suo profondo, il necessario per realizzare il compito che gli deriva da tale condizione.


Attingere da sé non è facile ed occorre attivare i meccanismi che lo consentono. La vita stessa del resto è piena di meccanismi, e non tutti sono noti. Anzi, quelli evidenti sono la minima parte, quella più appariscente ed indagabile in funzione della conoscenza raggiunta.


Il problema della conoscenza è essenziale. Ed è un problema quando si pensa di aver raggiunto un tale grado di evoluzione che ormai resta poco da scoprire.
Questo fa affrontare il nuovo pieni di preconcetti; al punto di non vedere nemmeno che c'è un nuovo che bussa e prepotentemente avanza.


I preconcetti sono la barriera, la corazza che impedisce di aprirsi per cogliere; per attingere dalla vita che si manifesta ad un grado più profondo della esistenza.


Del resto per cogliere bisogna saperlo fare. Perché da qui parte tutto, dalla propria volontà a non volere usare la volontà come atto egoico ma per un abbandono fiducioso verso quella parte di sé che emergendo risolve. Attingendo da dentro di sé il necessario per evolvere allineandosi al nuovo che imprime concetti nuovi alla vita stessa. Concetti che vanno oltre la presa di coscienza che non si muore e che la vita continua. Concetti che, conoscenza che si manifesta, aprono alle profondità dell'universo senza per questo dover abbandonare la propria natura terrena.


Essere un terrestre implica che la Terra è madre. Non riconosciuta come tale quando si pensa di doverla dominare, una madre giusta e premurosa se si riesce a cogliere che il suo intento è migliorare i suoi figli per porli nella condizione di essere in grado di affrontare la vita in maniera indipendente; tagliando il cordone ombelicale che li fa stazionare sulla Terra. Tagliando il cordone ombelicale per essere in grado di spaziare dove attualmente si ignora di poter andare. Per andare in quelle diversità ignorate perché non conosciute e che in fondo sono una normalissima presa di coscienza che deriva dal proprio essere diventati diversi. Diversi perché capaci di attingere dall'altra vita, quella che solo emergendo da dentro allinea e modifica.



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