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Riflusso

15 settembre 2005

 

Gestire gli eventi implica conoscenza, preparazione e capacità.

Non tutti sono nella condizione di capire cosa accade in questo momento sulla Terra. Pochi anzi sono quelli che hanno conoscenza anche parziale degli avvenimenti che a livello sottile stanno condizionando il pianeta verso un rapido riflusso così da riassorbire quanto attuato in precedenza.

 

Un riflusso avviene quando c’è necessità di riiniziare su nuove basi. Basi concrete di riferimento per quanti operando su determinate frequenze vibratorie trovano sostegno nelle stesse per espletare la loro funzione.

Un riflusso è anche cancellazione perché elimina in automatico ciò che potrebbe costituire un appiglio per chi ha remore o dubbi circa la sua nuova identità.

 

Parlare di nuova identità è un obbligo perché, funzionale al ruolo, rappresenta l’elemento su cui focalizzare la coscienza per rendere immediata la trasformazione anche a livello molecolare e non soltanto intuitivo e quindi concettuale.

 

Poiché ogni cosa vibra, tutto ha un suo ritmo e segue un ritmo.

Il collegamento che avviene quando sulla stessa frequenza si segue un ritmo è proporzionale a ciò che si riesce ad esprimere in base alla connettività che esiste tra modo di vibrare e ritmo che determina tale vibrazione.

Se per esempio una particella che vibra su una determinata frequenza (la sua, quella cui é abituata) si trova destabilizzata dalla sua azione, non può che reagire in maniera funzionale (ma anche proporzionale) a ciò che provoca tale alterazione.

 

In un campo magnetico qual è quello terrestre il ritmo segue logiche legate sia all’ambiente (dovendo pertanto tener conto del magnetismo dell’ambiente), sia a ciò che lo determina e che quindi fa parte di un processo più ampio in cui il suo essere è assorbimento di energia di trasmutazione.

 

La trasmutazione è una costante universale perché regola i flussi che consentono al divenire di manifestarsi; ed alla manifestazione di essere in linea con il progetto impresso nella vibrazione stessa per mezzo del ritmo.

 

Il ritmo è anche l’elemento occulto che consente passaggi di stato poiché sollecita a livello sottile facendo sì che ciò che viene colpito abbia ad adeguarsi alla frequenza che viene imposta.

 

La capacità di aderire ad un piano di coscienza dipende dal modo in cui si entra in risonanza con la vibrazione portante che allineando determina per contro separazione per affinità.

 

Quando si parla di sintesi si intende un processo attuato in cui l’elemento che realizza la sintesi è qualcosa di diverso rispetto alla sua originaria coscienza: assume in effetti una nuova identità.

Un prodotto trasformato ha una nuova identità e, anche se in sintesi racchiude in sé ciò che era, è pronto ad agire (e quindi operare) su ciò che di nuovo gli viene offerto. Infatti è una sua possibilità l’attuazione di progetti in cui la sua opera può trovare applicazione poiché in possesso delle capacità necessarie per l’esecuzione di compiti inerenti al ruolo; alla nuova identità.

 

L’identificazione nella nuova identità costituisce la materializzazione di un progetto in cui la trasmutazione opera direttamente attraverso un flusso di coerenza che determina uno stato d’essere.

 

La trasformazione è una sintesi che opera per realizzare ciò che ne ha anche consentito la manifestazione. Avviene che l’uomo nella sua nuova identità si ritrova ad essere il sé che conosce modificato in funzione di una coscienza che si muove su frequenze nuove prima irraggiungibili e che costituivano solo delle remote possibilità.

 

L’avvento del nuovo non può che esprimere il nuovo. 

Questo passaggio si manifesta su frequenze che non tutti sulla Terra riescono a percepire. E non percependo in modo cosciente si subisce una condizione che perdendo i vecchi riferimenti va a far parte del riflusso che scompare e non del flusso che crea.