F M O O

fmoo@ottavaora.it

 

 

indietro

Apri formato stampabile

 

home

 

Tempo, spazio e mente

13 aprile 2009



Concepire. Fin dove è possibile? Perché la coscienza che si interroga non può andare oltre le sue aspettative, le sue capacità.
La coscienza umana si sentirebbe oppressa se concependo il suo spazio interiore non avesse la possibilità di viaggiarvi. Cosa che del resto prova chi iniziando a percepirlo, questo spazio, non ha ancora la necessaria consapevolezza per poterlo fare. Ha bisogno di trasformarsi; gli è necessario farlo perché, ormai oltre la normalità del suo tipo di coscienza, non è ancora nella condizione di concepire ciò che le dimensioni interiori offrono a chi è in grado di spaziarvi.
Tempo e spazio, propri della linearità umana, pur restando veri in tale relatività, diventano una funzione della mente; nel senso che la mente assume la capacità di svincolarsi dagli stessi senza risentire del loro magnetismo vincolante.
Tempo e spazio diventano pertanto una zona che la mente ha in sé e per questo “consultabili” in modo immediato: una vera e propria rivoluzione concettuale e percettiva.
Cosa che non può avvenire attraverso input esterni a sé ma attraverso una graduale trasformazione della coscienza che solo così, solo modificandosi, può diventare spaziale; ed idonea a concepire e contattare mondi paralleli.