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Serenità 24 aprile 2009 L'animo umano oscillante tra paure ed entusiasmi si stabilizza su una frequenza di Pace. Diventa consapevole di sue possibilità diverse e ne prende possesso. Stabilizzarsi però su frequenze animiche è una conseguenza: avviene per adattamento e risonanza. Poiché tutto vibra e quindi risuona le frequenze non sono altro che una scala armonica di valori che esprimono stato d'essere in sintonia. E per questo differenziano. Infatti non è possibile stazionare dove il tipo di vibrazione non lo consente. Essere consapevoli del raggio d'azione della propria vibrazione che può esprimersi solo all'interno di una ben precisa frequenza consente, se lo si vuole, di modificarsi ed addentrarsi in un contesto diverso per valori e stabilità. Indubbiamente nel rispetto delle regole che lo permettono. Non è possibile addentrarsi dove non si è predisposti perché la struttura di cui si è dotati non lo consente. Ci si può spingere fino ad un certo punto e basta; quello entro il quale lo strumento fisico può subire accelerazioni senza risentirne; quello che può supportare dopo un certo periodo di adattamento nei confronti della frequenza con cui è entrato in risonanza. A condizione che la coscienza non ponga veti. La coscienza è il sensibilizzatore che stabilisce cosa accettare e cosa respingere in base al suo grado di conoscenza che le consente di interpretare la vita. Il primo passo, quello decisivo per addentrarsi nelle frequenze animiche, le frequenze della Pace, deve compierlo la coscienza: capendo, accettando e volendo entrare in risonanza. Viceversa la frequenza non viene nemmeno percepita, o rigettata dopo essere venuti a contatto. E anche se qualcosa permane nel ricordo non è sufficiente affinché si proceda verso la trasformazione. La coscienza che non concepisce rifiuta in automatico, e per questo non vede. La coscienza non pronta non può che rifiutare anche ciò che una frequenza di Pace le può offrire; per esempio la serenità. Deve essere una conquista. |
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