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Conoscere per concepire

17 marzo 2009

Per concepire bisogna conoscere.
Spesso si pensa che basta vedere per capire ma ciò è vero relativamente al conosciuto. Perché quello che sta oltre non appare nemmeno. Non può apparire se non si sa come individuarne forma, contorni e contenuto. Se non si sa, perché non lo si concepisce, di che “materiale” si tratta.
Questo impedisce non soltanto la visione ma la materializzazione di tutto ciò che risiede in un diverso ambito della coscienza; o della conoscenza perché non c'è l'una senza l'altra; nel senso che ogni coscienza è propria di un certo tipo di conoscenza.

Una coscienza per potere concepire ciò che le è ignoto senza interferire con sue supposizioni o logiche deduzioni deve prima rendersi neutra. E cioè capace di cogliere e basta quel che il suo rendersi neutra le consente.

Esistono profondità della esistenza dove però la coscienza umana non può “accedere” anche se riesce a rendersi neutra e quindi capace di attingere senza condizionare. La coscienza umana è infatti legata ad un corpo e finché è tale deve per forza sottoporre il suo attingere al vaglio dei sensi fisici.
Tutto procede per gradi e bisogna approfondire senza salti che poi lascerebbero lacune profonde relative appunto a ciò che si è saltato. Pretendere di “conquistare” ciò che non è possibile concepire è un assurdo perché resta relegato in profondità della esistenza esplorabili solo dopo una adeguata preparazione in virtù del cammino che gradualmente si compie.
Del resto è anche logico che sia così: solo concependo di più si può capire meglio, ma poiché poi occorre sperimentare ecco che se il di più è troppo viene a mancare il sostegno indispensabile dello involucro adatto all'ambiente in cui si conduce l'esperienza.

Il corpo umano, adatto alla Terra, ha un suo potenziale in espansione che consente di accedere ad un più profondo stadio della esistenza e della fisicità. A condizione però che la coscienza concepisca il passaggio che può fare ed indirizzi il corpo, sensi compresi, coinvolgendolo direttamente.

Lo stadio umano ha come presupposto l'uomo. Uomo che può essere solo capace di concepire la terrenità o di iniziare a spaziare in profondità diverse dell'universo perché riesce a spaziare nelle profondità del suo essere acquisendo così una coscienza in linea per concepire ciò che già sotto gli occhi può iniziare a manifestarsi.
Una coscienza di profondità può affrontare lo spazio in modo diverso perché lo concepisce diverso rispetto a prima e per ciò che veramente è.