L’apparente
disgregazione è la logica conseguenza di un processo che mira a
ricostituire su basi totalmente nuove sia la vita sia i valori
connessi. Questo comporta conseguenze immediate ma preserva
dall’accumulo di forme pensiero che, radicate, impongono il
perdurare di situazioni incombenti da dovere riequilibrare nel
tempo. La morsa che attanaglia il vecchio e che secerne linfa ostile
riguarda una condizione che viene abbandonata per lasciare spazio a
tutta una serie di processi per la instaurazione di un nuovo
equilibrio, cosmico ma anche e per ciò pure umano.
Il 2006 è un anno di
grande fibrillazione emotiva e fisica.
I due aspetti
riguardano l’uomo sostanziale. Difatti non può esserci cambiamento
senza il superamento di forti emozioni che si ripercuotono nel
fisico.
La fisicità della
Terra risponde in maniera adeguata allo stato emozionale che la
Terra stessa emana. La Terra riceve stimoli e li trasmette di
conseguenza.
Come l’uomo si nutre
di aria, anche la Terra ha necessità di alimentarsi; di energia
sottile che punta diritta verso di lei per coinvolgerla in un
passaggio emozionale che, accettato, non crea squilibri; ma li
provoca in chi li vive in modo ostile.
Ogni cambiamento
sviluppa forze energetiche di contrasto. Servono a far pulizia per
riequilibrare uno stato in cui la forma ne è conseguenza.
Su un piano di
esistenza sottile rispetto a quello umano la vita determina sostanze
che penetrano nel piano fisico e danno emozioni. Queste sono di
varia natura e vario genere perché hanno il compito di mescolare e
sciogliere stati d’animo troppo radicati che non fanno cogliere il
flusso che alimenta ogni genere di cosa; ma del quale ogni cosa si
nutre secondo le sue capacità.
Aprirsi al nuovo
rappresenta la svolta attraverso cui penetrare in ambito sottile ed
essere pronti ad agire nel modo giusto in ogni momento.
Proprio questo
preserva da contraccolpi di natura energetica radicata (le cui
conseguenze attirano ciò di cui si ha bisogno per riequilibrare il
proprio stato emozionale).
Ciò che scuote dentro
ha caratteristiche particolari e come conseguenza coinvolge il
fisico poiché ne subisce lo stato. Chi si spaventa, gode o ama,
soffre e si dispera non è l’uomo mentale che la razionalità umana ha
generato.
Come un involucro
acquisendo capacità può espandersi solo nei limiti consentiti, così
pure l’uomo fisico riesce a penetrare quello che il suo stato gli
consente di fare. L’oltre gli è impossibile. Vi si deve rivolgere
con un'altra parte di sé che però non conosce e che addirittura
confonde col suo aspetto mentale che è un atto specifico e non uno
stato d’essere.
La mente è in
movimento perenne perché serve per essere usata. La constatazione è
evidente perché c’è differenza tra chi segue i pensieri che
arrivano, chi li accoglie e la loro provenienza.
L’uomo identificato
nel suo stato mentale non coglie queste differenze perché non si
interroga nemmeno sulla sostanzialità della vita. Il solo punto
fermo che conosce è la morte come conseguenza ad un periodo chiamato
vita. Tutto ciò che c’è all’interno è come se non lo riguardasse
nemmeno. In lui c’è rassegnazione congenita ed aspettativa;
aspettativa che la vita evolva al meglio per cercare di vivere di
più. Nient’altro.
Indubbiamente in un
piano più sottile rispetto a quello fisico queste evidenze
comportano posizioni, stati d’essere e scenari da valutare, cogliere
e definire per vivere secondo la natura più sottile di cui la vita
si compone in tale ambito.
Equilibrare il proprio
stato emozionale significa non solo cogliere tali differenza ma
iniziare a relazionarsi con chi si è oltre il fisico in cui l’uomo
si muove ed opera.
Accorgersi che dentro
di sé c’è vita, dalla quale addirittura si dipende (poiché in
effetti è questa la parte che trasmette sostanzialità alla vita
fisica) vuole anche dire accettare di dipendere da qualcosa che
esula dalla propria volontà.
La volontà è un atto
relativo all’uso della mente, ma non impedisce gli accadimenti a
livello emozionale (che sembrano istintivi e che invece l’uomo
subisce perchè gli sono immessi).
Istinto per l’uomo è
subire uno stato interiore sul quale non ha potere né può esercitare
volontà; quando sembra che vi riesca è solo perché si trincera
dietro la chiusura del non ascolto.
All’uomo manca il
dialogo con chi è nell’oltre perché non concepisce di essere già
vivo in tale ambito (dove le frequenze vibrazionali mutano rispetto
a quelle fisiche e non vengono colte perché non si dedica a farlo).
Tornando al flusso
energetico che coinvolge la Terra c’è un aspetto molto importante da
considerare. Questo flusso, poiché riguarda la Terra, la compenetra
sia a livello fisico sia nella sua parte emozionale e nel farlo le
unisce perché rende evidente alle stesse la loro reciproca esistenza
determinando un piano di coscienza nuovo ed unificato.
Per l’uomo è lo
stesso. Ma a condizione che lo voglia fare, visto che la volontà è
il potere di cui egli dispone; per non subire soltanto gli eventi.
Il che è
sostanzialmente diverso. Mentre da un lato (se si subisce) si cerca
di lottare ed ostacolare ciò che viene a far pulizia per permettere
la reintegrazione dell’uomo fisico nel suo essere emozionale e
psichico, dall’altra parte (nel volerlo quindi fare) l’uomo fisico
si immette da solo (per un suo atto di cosciente coerenza) in un
piano dimensionale dove, accettando l’altro che egli stesso è su
tale piano, determina un nuovo essere. Un essere nuovo che deve
tenere conto sia del fisico (al quale non deve trasmettere
sensazioni senza la dovuta coerente preparazione) sia di ciò che lo
riguarda in tale nuovo ambito (dove deve svolgere la sua opera
vivendo quel tipo di vita), sia dell’essere superiore che anch’egli
uomo nuovo è in una condizione già di unità (poiché oltre lo stato
emozionale dove lo stato d’essere naturale è la pace interiore).
Oggi l’uomo deve
incontrare la sua coscienza occulta (tutto ciò che è l’accumulo di
chi egli è oltre la sola condizione fisica) e solo il suo coerente e
volontario apporto può essere l’aiuto che gli fa superare questa
fase critica. Egli deve saper riconoscere il suo essere emozionale
e, attraverso un confronto scontro incontro, definire un insieme
coerente che, costituendo una sintesi, decida in modo cosciente di
superare timori e pregiudizi, asti ed incomprensioni, falsità o
verità (oltre tutto relative), così da potere accedere in un nuovo
regno, la nuova Terra.
L’attuale stato
d’essere umano prevede già lo stato fisico e quello psichico, uno
viene vissuto e l’altro subito; subito in tanti modi, anche
attraverso il sonno (e quindi non soltanto attraverso stimoli
istintivi incontrollabili).
Queste dimensioni
compenetranti la Terra determinano lo spazio ed il tempo entro il
quale l’uomo si muove; spazio e tempo terreni; della Terra e
pertanto relativi alla Terra per come l’uomo, anche emozionale, è
relativo alla Terra.
Il flusso nuovo,
“aria” della nuova dimensione, è di unità; accorpa il sistema in sé
e lo determina perché flusso che armonizza i cuori; dell ‘uomo,
della Terra, del Sole, e li rende capaci di contemporaneamente
prendere e dare senza trattenere nulla.
Solo così si è nel
flusso che rigenera: essendo coerentemente aperti ad accogliere la
vita; la nuova vita; l’immortalità.
|